Smantellato a Sapri un campo nomadi

Oltre cinquanta persone vivevano tra rifiuti e topi Della comunità fanno parte anche donne e bambini

SAPRI. L’accampamento era a circa mezzo chilometro dal centro di Sapri, in località Ponte Brizzi, a pochi passi dalla spiaggia, circondato dalla vegetazione e dai rifiuti. Una tana per uomini in mezzo ai topi. Dormivano in 50 fra montagne di spazzatura. È qui che ieri, all’alba, hanno fatto irruzione i carabinieri della compagnia di Sapri, agli ordini del tenente Michele Zitiello, per smantellare l’accampamento abusivo dove vivevano in stato di forte degrado anche donne e bambini.

Il blitz è scattato all’improvviso: nessuno è riuscito a scappare, i militari della locale stazione, diretti sul posto dal maresciallo Pietro Marino, hanno identificato tutti: gli adulti sono stati denunciati per occupazione di suolo pubblico e sono stati proposti per il foglio di via obbligatorio. I militari hanno anche sequestrato diverse autovetture utilizzate dalle famiglie nomadi, risultate tutte sprovviste di assicurazione. L'’accampamento è stato invece smantellato, il Comune ora dovrà farsi carico della bonifica della zona e dello smaltimento dei rifiuti.

L’intervento si è svolto senza particolari tensioni. I militari nell’accampamento hanno trovato di tutto: padelle nascoste tra i cespugli, materassi accatastati accanto a vecchi elettrodomestici, qualche coperta stesa tra le fronde degli alberi e bambini che dormivano nei cartoni. Scene di estrema povertà e di un degrado difficile da immaginare. Una situazione igienico-sanitaria di forte degrado, con il pericolo di diffusione di malattie. Disperati arrivati nel Cilento con il sogno di trovare un lavoro e finiti a vivere, illegalmente, tra lamiere e rifiuti. Un degrado che si faceva realtà tra la fanghiglia e la spazzatura che circondava le baracche costruite non molto distante dal vecchio e pericoloso cementificio. Nel campo dei nomadi sono stati rinvenuti anche numerosi attrezzi da lavoro di dubbia provenienza che saranno catalogati dai carabinieri.

Le indagini, in stretta sinergia con la procura della Repubblica di Lagonegro, proseguono con il massimo riserbo. Intanto l’intera area è stata interdetta con l’apposizione di alcuni blocchi di cemento per scongiurare la nascita immediata di nuovi accampamenti abusivi.

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