Slittamento delle primarie: sì, no, forse

Cicia lo propone a Landolfi, ma non tutti i candidati sono d’accordo e nel Pd si riaprono le polemiche

Le primarie del Pd passano da un’incertezza all’altra. Dopo le polemiche sulla presunta eccessiva presenza di stranieri fra gli iscritti al voto, ieri la giornata politica è stata dominata dall’ipotesi di uno slittamento delle primarie: dall’8 al 15 marzo. La richiesta è stata avanzata al segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, da Cosimo Cicia, uno dei candidati, che ha preso spunto dal parere favorevole allo slittamento che, ha dichiarato, gli avevano espresso gli altri candidati, ma, si è poi capito, è stato in realtà spiazzato.

Andiamo con ordine. Cicia ha dato notizia della sua richiesta a Landolfi mostrandosi ottimista: «Credo proprio che le primarie si svolgeranno il 15 marzo. Non era il caso di chiedere agli elettori di votare il primo marzo per le primarie regionali e sette giorni dopo per quelle ebolitane: si sarebbero sicuramente creati disagi. Invece la scelta di spostarle al 15 marzo penso che sia la più saggia. Tra l’altro mi hanno confermato che sono propensi allo slittamento Antonio Cuomo, Adolfo Lavorgna e Gaetano Naimoli,ma naturalmente spetterà al segretario provinciale Landolfi decidere».

In realtà, Lavorgna non era affatto d’accordo con lo slittamento delle primarie, e poco dopo le dichiarazioni di Cicia ha subito chiarito: «Non voglio nessuno slittamento - ha detto - mi ha chiamato Cicia, è vero, ma gli ho solo detto che ne avrei parlato con il mio gruppo che poi mi ha confermato di essere contrario. Inoltre ho già stampato i manifesti con la data dell’8 marzo ed ho anche comunicato a molti amici la data del voto. Le primarie sono un grande strumento democratico, lo dico a chi negli anni Ottanta ha fatto il padrone della città e vorrebbe continuare a farlo. La gente è stanca, vuole le primarie per poter scegliere il candidato sindaco del Pd nella massima lealtà e trasparenza».

Il parere negativo di Lavorgna sullo slittamento è stato quindi rafforzato da Luca Sgroia, ex presidente del consiglio comunale: «Le primarie sono già state fissate con grande ritardo rispetto alle prossime elezioni comunali. Eventuali rinvii sarebbero semplicemente delle buffonate volte a fare un piacere al centrodestra. Io sono in campo non solo per queste primarie, ma per dare una proposta di governo credibile alla città. E mentre noi siamo al lavoro per far vincere il centrosinistra, ci sono pezzi di ceto politico che usa mezzucci burocratici per evitare di estinguersi».

Tanto è bastato perché, a stretto giro di telefonate, arrivasse anche il “no” di Antonio Cuomo: «Non ci sono le condizioni per un rinvio, non facciamo come per le primarie regionali, evitiamo la strumentalizzazione di chi rema contro le primarie. Ci aspettiamo una grande partecipazione dei cittadini - ha chiarito il deputato uscente - alla segreteria provinciale rivolgiamo invece l’invito ad una particolare attenzione per garantire trasparenza e regole certe al voto. Le primarie dell’8 marzo, a dispetto di chi pratica vecchie logiche e vecchie liturgie rappresentano un’occasione unica per rilanciare la politica nella nostra città».

A conti fatti, dunque, favorevole all’idea di Cicia è rimasto solo l’avvocato Gaetano Naimoli: «La proposta mi è stata fatta direttamente da uno dei contendenti alla carica di sindaco, che mi ha chiamato per chiedermi uno slittamento delle primarie al 15 marzo in quanto lui aveva un convegno nei giorni precedenti all’8 marzo e questo gli crea problemi. Non mi sono sottratto ed ho detto “sì”, motivato però dal fatto che partecipo alle primarie non per conquistare una poltrona, ma per far votare e dunque aggregare sempre più persone. Lo spirito delle primarie è fare squadra, essere uniti per dare un segnale di cambiamento alla città, credo in questi valori e pertanto ho dato il mio consenso verbale a spostarle. Ora però spetta al segretario provinciale decidere».

Antonio Elia

©RIPRODUZIONE RISERVATA