FALLIMENTO

Slitta la sentenza sull'aeroporto

La discussione verte sul presunto collegamento tra la società Airsal e la Spa dello scalo

Per il rappresentante della curatela fallimentare della società Airsal, ci fu una diretta responsabilità della società di gestione dell’Aeroporto di Pontecagnano nel crac della compagnia salernitana per voli low cost; per il pm Vincenzo Senatore, invece, la stessa società di gestione si troverebbe in uno stato di insolvenza tale da doverne dichiarare il fallimento. Dall’altra parte i legali della società di gestione dello scalo di Pontecagnano, Aeroporto Salerno, ritengono che non vi sia stato alcun rapporto diretto tra la spa e l’Airsal e lo stato di insolvenza - così come riscontrato dalle indagini della Procura - sia stato ampiamente sanato.
Due posizioni diametralmente opposte che si sono confrontate, ieri mattina, dinanzi al giudice della Fallimentare, il dottor Guerino Iannicelli, chiamato a decidere, appunto, sulla richiesta del pm di dichiarare fallita o meno la spa.
Una discussione serrata al termine della quale il giudice si è riservato di decidere. Solo nei prossimi giorni verrà depositata l’attesa sentenza che, in un modo o in un altro, segnerà il futuro dello scalo aeroportuale salernitano.
Ieri mattina i legali della società di gestione - gli avvocati Gustavo De Dominicis, Rodolfo Vitolo e Arnaldo Franco - hanno depositato una serie di memorie difensive e controdeduzioni per contrastare le posizioni assunte dinanzi al giudice da parte del pm Senatore (coadiuvato dal suo consulente, il dottor Nigro) e dell’avvocato della curatela fallimentare dell’Airsal, l’avvocato Luigi Amendola.
Per i legali del Consorzio, nella sostanza, non ci sarebbe stato alcun collegamento tra la spa e la compagnia low cost che, sarebbe giunta al fallimento per altre ragioni. Da qui la richiesta al giudice di respingere la richiesta della Procura e della curatela fallimentare Airsal.
Il pm Senatore, invece, ha continuato a richiedere il fallimento della società di gestione prospettando una situazione di «insolvenza irreversibile» (e questo malgrado risulti agli atti un sostanziale riequilibrio della situazione contabile-amministrativa, così come verificato dallo stesso consulente); il rappresentante della curatela, invece, ha depositato alla scorsa udienza una seconda richiesta di fallimento: in pratica viene chiesto di estendere il crac perché tra le due spa, sarebbero intercorsi rapporti di natura commerciale senza mai bandire una gara pubblica e senza stipulare alcuna convenzione. Rapporti risalenti all’estate del 2005 quando Airsal, proprio per accelerare l’apertura dello scalo, chiese di stipulare con la Aeroporto spa una convenzione in virtù della quale la società si impegnava a realizzare una serie di lavori. Il Cda però si rifiutò di firmare tale atto, dando però ad Airsal una semplice autorizzazione a procedere. Nel gennaio del 2006 però, visto che le opere non erano state completate, l’autorizzazione fu revocata.