santa cecilia

Sito abusivo di stoccaggio Denunciate cinque persone

Sequestrato un sito abusivo di stoccaggio di materiale plastico. Cinque persone sono state denunciate a vario titolo per violazione alle norme sullo smaltimento dei rifiuti speciali. Si tratta di una...

Sequestrato un sito abusivo di stoccaggio di materiale plastico. Cinque persone sono state denunciate a vario titolo per violazione alle norme sullo smaltimento dei rifiuti speciali. Si tratta di una donna di Capaccio, proprietaria degli immobili, del locatario della struttura, di Nocera Inferiore, di un autotrasportatore di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, e di due lavoranti egiziani. I carabinieri hanno sequestrato un capannone e il terreno circostante. Il sito si trova in località Prato, lungo la provinciale 30 per Santa Cecilia.

Al riparo delle mura del capannone, sul quale sono in corso accertamenti di natura tecnica, i carabinieri della locale compagnia, diretta dal tenente Luca Geminale, hanno scovato numerosi imballaggi di pezzi di plastica. Altri erano disseminati nella zona circostante l’immobile che è in uso all’imprenditore dell’Agro nocerino. I militari dell’Arma, supportati dai tecnici dell’Arpac, hanno calcolato rifiuti speciali, classificati non pericolosi, per circa 400 metri cubi. Nel piazzale del capannone, al momento dell’intervento dei carabinieri, avvenuto ieri mattina poco dopo le 11, c’erano anche due autoarticolati pronti per scaricare altri imballaggi di rifiuti. Dello scarico erano incaricati i due operai egiziani.

L’attività ispettiva dei carabinieri e del personale dell’agenzia per l’ambiente ha interessato tutta la zona che si presenta come un ex opificio. Dai primi accertamenti svolti dai militari, il sito per lo stoccaggio non era autorizzato. Non possedeva, pare, alcuna licenza per usare trattare questa categoria di rifiuti. Le indagini, coordinate dalla procura di Salerno, sono rivolte anche alla provenienza del materiale stipato nel capannone. Si investiga anche per conoscere la destinazione degli imballaggi. L’intera area, intanto, è stata sottoposta a sequestro preventivo per evitare che il sito continui a ricevere carichi da smaltire. Il materiale resta fermo lì perché non reca pericolo per l’ambiente. Sono, infatti, residui di plastica che non dovrebbero avere ripercussioni nell’ambiente. La decisione di rimuoverlo spetta alla magistratura.

Massimiliano Lanzotto

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