enti pubblici on line

Siti poco trasparenti Partono le diffide per le amministrazioni

Presenza sul web, amministrazioni pubbliche salernitane passate al setaccio. Il Movimento dei Consumatori sta verificando i siti internet degli enti pubblici locali (Comuni, Provincia, enti e aziende...

Presenza sul web, amministrazioni pubbliche salernitane passate al setaccio. Il Movimento dei Consumatori sta verificando i siti internet degli enti pubblici locali (Comuni, Provincia, enti e aziende sanitarie, Comunità montane) per valutare se rispondano ai requisiti imposti dalla legge, ed è pronta una “class action” per imporre alle ammininistrazioni non in regola di rendere utile e funzionale la propria presenza on line. «Abbiamo già inviato una serie di diffide – spiega il presidente del Movimento, Peppino Nuvoli – affinché attraverso internet, soprattutto i Comuni, garantiscano quell’attività di pubblicizzazione e di interrelazione con l’utente imposta dalla legge».

Le prime verifiche non hanno lesinato sorprese: «Anche quei Comuni, come Salerno, che hanno una presenza on line più risalente e ben strutturata – spiega il presidente Nuvoli – in realtà non pubblicano tutti gli atti, le determine e le delibere imposte dalla legge». Tante realtà della provincia, hanno inoltre in internet una mera “vetrina”, che non presenta alcuna utilità per il cittadino (e, men che mai, informazioni all’insegna della trasparenza). Eppure anche il Decreto Crescita ha ribadito l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pubblicare in formato “open source”, quindi accessibile a tutti gli utenti, i dati e le informazioni utili ai cittadini. Per garantire la massima trasparenza, inoltre, le procedure per l’acquisto di beni e servizi devono svolgersi in modalità telematica, e da quest’anno i cittadini possono comunicare con la pubblica amministrazione tramite un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec), eletto “domicilio digitale” e inserito nell’anagrafe unica.

Di tutto questo, in tante realtà del territorio salernitano, non sembra ancora esserci traccia. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha anche avviato un servizio di monitoraggio del livello di trasparenza, efficienza ed efficacia dei portali web, proprio per garantire il rispetto degli obblighi normativi e stimolare la comunicazione e partecipazione dei cittadini. «Con la nostra azione – dice Nuvoli – pretenderemo non solo l’aggiornamento e l’adeguamento dei portali, ma anche l’adozione di sanzioni nei confronti dei dirigenti responsabili, con le ovvie conseguenze anche sul trattamento retributivo, attraverso il blocco di tutte le voci salariali aggiuntive alla retribuzione base».©RIPRODUZIONE RISERVATA