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Siti di biomasse controllati Premiati i ricercatori Unisa

Il controllo della qualità dell’aria effettuato direttamente dai cittadini è possibile. È proprio in questa direzione che vanno gli eccellenti risultati conseguiti nel progetto di ricerca a cura di...

Il controllo della qualità dell’aria effettuato direttamente dai cittadini è possibile. È proprio in questa direzione che vanno gli eccellenti risultati conseguiti nel progetto di ricerca a cura di Aristide Giuliano e Daniele Sofia, dottorandi in Ingegneria Chimica del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Salerno. I due salernitani hanno progettato lo sviluppo di reti di monitoraggio della qualità dell’aria a basso costo. «Attraverso la nostra tecnologia si andrà a creare un ponte tra le preoccupazioni dei cittadini e la trasparenza nell’uso delle tecnologie di abbattimento degli inquinanti negli impianti a biomasse», sostengono gli ideatori della innovativa startup “Clean Bioenergy”.

L’idea nasce dalla manifestata necessità di contrastare quella che viene definita come “sindrome Nimby” (Not in my back yard), quel fenomeno sociale per cui le comunità rifiutano e contestano la realizzazione di opere di interesse pubblico o non, che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite. In particolare il progetto fa riferimento alla realizzazione degli impianti energetici a biomasse, la cui costruzione viene spesso rifiutata dalle popolazioni direttamente coinvolte nel territorio a causa del presunto inquinamento causato soprattutto dell’emissione di odori nauseabondi. Clean Bioenergy consentirà la messa a punto di un portale web su cui saranno disponibili gratuitamente, 24 ore al giorno, dati raccolti da stazioni di monitoraggio installati nelle zone limitrofe agli impianti a biomasse.

La startup è risultata vincitrice del Power2Innovate della Fondazione Ambrosetti, aggiudicandosi il premio in denaro di 10mila euro. Il progetto salernitano ha un alto potenziale nel campo dello sviluppo energetico in quanto favorisce l’accettabilità sociale degli impianti, e fornisce ai cittadini che abitano le zone limitrofe i dati relativi alla qualità dell’aria che stanno respirando. ©RIPRODUZIONE RISERVATA