Sita, a Salerno il taglio più pesante

L’accusa di Spinosa: «La Regione continua a trattare con approssimazione un settore strategico»

«Aspettiamo le lettere d’obbligo di servizio e poi organizzeremo, secondo le richieste e le esigenze, i servizi minimi garantiti. Gli unici che la Regione Campania, e le stazioni appaltanti in generale, possono effettivamente imporci». Gli assessori regionali Nappi e Vetrella, alla luce della fumata nera sulla trattativa con Sita, non hanno potuto far altro che appellarsi al regolamento europeo 1370 del 2007 che prevede, appunto, l’obbligo di servizio. Per i prossimi quattro mesi, come detto, Sita Sud rimarrà in Campania ma con una imponente e problematica sforbiciata ai collegamenti. Oltre 500mila ai chilometri di percorrenza in meno in provincia di Salerno, su Avellino saranno tagliati 100mila chilometri, 200mila su Napoli. Ne deriva un numero di esuberi già molto sostanzioso che potrebbe essere destinato a crescere perché - come ha spiegato il direttore di Sita, Simone Spinosa - «i servizi, una volta riorganizzati e razionalizzati, potranno essere monchi e quindi gli esuberi potrebbero salire. È difficile dirlo adesso, aspettiamo le stazioni appaltanti e poi rimoduleremo e la situazione sarà più chiara». Nel corso dell’incontro, Sita aveva anche richiesto di mantenere invariati i servizi aggiuntivi anche per salvaguardare i livelli occupazionali. È facile immaginare che, sempre relativamente all’area salernitana, le zone più colpite dai tagli ai servizi saranno i Picentini e la Costiera amalfitana. Va anche ricordato che fra le tratte percorse dall’azienda di trasporto ci sono i collegamenti Salerno - Napoli, Salerno - Avellino, Napoli - Scafati e Napoli - Pompei che quotidianamente garantiscono la mobilità a centinaia di utenti. Mentre la Provincia di Avellino ha richiesto formalmente a Sita un incontro, in programma lunedì, dissentendo dall’operato della Regione Campania, non si può certamente dire lo stesso per l’omologo ente salernitano. «Provvederemo immediatamente - ha detto in proposito l’assessore provinciale ai Trasporti, Luigi Napoli - a emettere l’ordine di servizio in linea con quanto emerso dall’incontro a Palazzo Santa Lucia». Spinosa ha invece commentato, in merito al vertice di giovedì: «Quanto emerso in Regione non è che la conferma dell’approssimazione con cui si tratta un settore strategico. Anche l’assenza di Caldoro la dice lunga. A dicembre avevamo proposto una legge che agevolasse il nanismo aziendale che esiste in Campania - ha aggiunto - ma, evidentemente, l’unica a contare è l’Eav per cui sono stati fatti salti mortali». Fra l’altro, pare che i rappresentanti di Palazzo Santa Lucia abbiano contestato i bilanci presentati da Sita, ritenendoli “gonfiati” rispetto ai costi reali del trasporto su gomma. Il futuro è contraddistinto dall’incertezza: mentre la prossima settimana potrebbe già essere aperta la procedura di mobilità per i 463 dipendenti dell’azienda, Spinosa non chiude del tutto la porta a future contrattazioni. «Se la riorganizzazione del trasporto a livello nazionale dovesse riverberarsi sul versante locale - ha concluso Spinosa - potremmo anche partecipare alla gara d’appalto. Ma gli attuali 1,70 euro per chilometro devono diventare almeno 2,60».

Carmen Incisivo

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