Sit-in e autogestione Studenti in cattedra nelle scuole cittadine

Proteste contro i tagli e per i problemi dei singoli istituti Pandolfo: «Al Focaccia organizziamo corsi di recupero»

Seconda giornata di mobilitazione per gli studenti salernitani che annunciano di voler continuare ad oltranza negli istituti occupati. «Ieri alle 8 abbiamo organizzato un’assemblea straordinaria di fronte all’entrata principale della scuola- spiega Riccardo Rizzolo, studente del Liceo scientifico “Da Vinci” - e nelle ore successive abbiamo occupato l’edificio. Noi studenti abbiamo dimostrato di essere in grado di autogestirci organizzando delle lezioni alternative: le porte del liceo sono aperte a tutti coloro che volessero approfondire le tematiche del disagio giovanile, compresi i docenti, il preside e il personale Ata». Occupazione anche per l’Itis “Focaccia” di via Pio XI: uno dei rappresentanti degli studenti, Vincenzo Pandolfo, dichiara: «Insostenibile la situazione del nostro istituto. Abbiamo occupato l’edificio e lo stiamo rendendo realmente funzionale agli studenti attraverso l’organizzazione di corsi di recupero, garantiti soltanto presso la sede a Fuorni. Chi è privo di un proprio mezzo di trasporto non può raggiungere la sede e recuperare il debito formativo in una delle materie caratterizzanti, l’informatica». Anche il Liceo “Da Procida” si unisce alle proteste cittadine con l’“autogestione” e Davide Palmieri, rappresentante degli studenti spiega: «Appena entrati a scuola ci siamo riuniti in assemblea e successivamente abbiamo sostituito la lezione regolare con dei corsi tenuti da noi studenti per gli studenti, in modo da tenere alta l’attenzione sugli argomenti di attualità che più riguardano il mondo della scuola e dei giovani in generale».

Nella zona orientale agli studenti del Liceo “Alfano I” non è consentito entrare a scuola. Vincenzo Maiorano, rappresentante degli studenti, racconta: «Una volta arrivati abbiamo trovato i cancelli chiusi: entrare a scuola significa esercitare il nostro diritto allo studio. Per questo, abbiamo trovato un compromesso, e siamo entrati nell’istituto. Divisi in gruppi abbiamo organizzato corsi di studio alternativi a quelli proposti dai programmi ministeriali». Clima più disteso, invece, in altre scuole: il liceo artistico “Sabatini - Menna” sceglie il sit -in come forma di protesta ed il liceo classico “De Sanctis” opta per la cogestione: Francesco Lepore, rappresentante del liceo presso la Consulta provinciale degli studenti parla di «particolare coesione tra studenti e docenti che emerge in questi momenti. Da anni continuiamo a lavorare fianco a fianco per perseguire gli stessi obiettivi».

Anche all’Istituto nautico “Giovanni XXIII” studenti e docenti collaborano al fine di «creare una rete informativa adeguata», come testimonia il rappresentante degli studenti, Mirco Buonomo, che aggiunge: «Abbiamo scelto la formula della cogestione dopo un’assemblea organizzata insieme ai nostri docenti, al nostro fianco in questa protesta. La circolare ci autorizza a portare avanti la protesta fino al 15 ottobre, ma se non otterremo un ambiente sano e strutturalmente adeguato in cui studiare continueremo ad oltranza».

Marianna Rago

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