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Sit-in di protesta all’ospedale

Il movimento arancione denuncia “inerzia e immobilismo”

SCAFATI. Ieri sera sit-in all’ingresso dell’ospedale “Mauro Scarlato”, la cui riapertura resta al centro della discussione politica e civica. È stata una manifestazione pacifica, quella voluta da “Scafati arancione” – che già prima delle elezioni aveva organizzato iniziative simili per tenere alta l’attenzione sul problema ospedale – e che ha coinvolto la cittadinanza nella serata di ieri, nata con l’obiettivo di «ricordare alla politica che l'ospedale di Scafati allo stato attuale è ancora chiuso nonostante le tante promesse che sono state fatte durante la campagna elettorale».

All’esterno del nosocomio è stato affisso un orologio raffigurante il “minuto dopo la fine della campagna elettorale”. «La battaglia di civiltà sulla questione ospedale e per il ripristino dell’emergenza non si arresta – ha esordito Francesco Carotenuto - abbiamo vissuto una campagna elettorale dove tra promesse assurde, becere strumentalizzazioni e realtà capovolte, il problema “Mauro Scarlato”, che noi tanto abbiamo a cuore, è diventato quasi una discussione da bar». Poi: «L’inerzia e l’immobilismo che stanno caratterizzando questa fase post elettorale su una questione così grave, e che nel corso degli anni ci ha visti protagonisti insieme a una fetta di cittadinanza, è un campanello d’allarme che noi abbiamo il dovere morale e politico di portare sotto i riflettori dell’opinione pubblica. La diatriba personale, più che politica, tra il manager Squillante e il sindaco Aliberti, ci fa comprendere come si sottovaluti la reale portata di questo dramma che vive la nostra città e l’intero comprensorio».

Il sit-in di ieri sera è stato il primo passo verso l’organizzazione di un movimento popolare che possa intercedere con le istituzioni per avviare una discussione politica nelle sedi opportune «e nel rispetto dei cittadini che cercano chiarezza e certezze da due anni su una vicenda che sembra proprio non avere fine».

Maria Rosaria Vitiello

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