Sit-in contro gli impianti a biomassa 

Baronissi, iniziativa organizzata davanti al Comune da Rifondazione Comunista

BARONISSI. Ieri pomeriggio, davanti alla sede del Comune di Baronissi, si è tenuto un sit-in pacifico di protesta da parte del Comitato “No Biomassa – Baronissi”, al quale hanno partecipato anche gli esponenti del partito della Rifondazione Comunista Circolo “G. Puletti”, che si oppongono all’installazione sul territorio dei due impianti a biomassa. L’argomento è anche approdato, ieri sera, in consiglio comunale, dove il sindaco, la giunta e i consiglieri hanno espresso la loro contrarietà alla realizzazione di due impianti a biomassa da 199 kw sul territorio di Sava.
Del resto, il primo cittadino Gianfranco Valiante aveva già annunciato la sospensione dei lavori avviati in località Sava dagli imprenditori che avevano investito in questi progetti. «Pur prevedendo la normativa statale l’implementazione di tali impianti in zone industriali - ha dichiarato il sindaco - la valutazione finale che riguarda Baronissi non potrà non tener conto delle distanze che intercorrono tra i siti di realizzazione e le civili abitazioni. A mio parere tali condizioni non ricorrono nella nostra città. Ad ogni modo siamo orientati a portare la discussione nelle competenti commissioni consiliari e in consiglio comunale».
Il circolo “Puletti”, dal canto suo è voluto intervenire con i suoi esponenti per la difesa della salute dei cittadini e per la tutela ambientale del territorio, che è già interessato dal problema dell’inquinamento dei corsi d’acqua che attraversano la città e dagli scarichi della fonderia Pisano. «Chiediamo – hanno scritto in una nota i manifestanti - che venga convocata dal sindaco in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio al più presto la conferenza di servizi per fare chiarezza: sulla costruzione degli impianti e l’impatto ambientale; e sulla compatibilità dei progetti presentati agli uffici competenti e la compatibilità con il nostro territorio».
Sembra, secondo alcune indiscrezioni, che uno degli imprenditori si sia messo in contatto con i competenti uffici comunali per rinunciare alla realizzazione di un impianto. Se così fosse, l’attenzione ora si sposta sull’altro impianto, la cui realizzazione per i residenti locali, pur essendo singolo, costituisce comunque una minaccia.
Sul punto è intervenuto anche l’esponente della legambiente Valle dell’Irno, Matteo Ruggiero, che come gli altri ha fortemente contestato la realizzazione dell’impianto. «Non dubito - ha detto Ruggiero - della sicurezza di questi impianti. Però, vorrei far notare alcune cose fondamentali: a Baronissi non c’è richiesta impellente di energia elettrica; il teleriscaldamento, altro potenziale energetico, risulterebbe sconveniente, perché necessiterebbe di un’apposita progettazione della rete e relativa realizzazione per servire scuole ed altri enti pubblici».
Mario Rinaldi
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