IL BLITZ

Sistema Squecco, Masiello: «Io e Roberto? Banale errore di gioventù...»

L'assessore socio del “ras” delle sirene: «Ho rotto ogni legame e l’ho pure denunciato»

CAPACCIO PAESTUM - Ombre su Capaccio Paestum. Non solo gli inquirenti stanno cercando di accertare se prima del blitz che ha fatto emergere nella città dei Templi il “Sistema Squecco” sia stato il malaffare a bussare alle porte dei coinvolti, e quindi pure della politica, o viceversa. Sul blitz “Croci del Silaro” si interrogano anche i cittadini per comprendere se oltre a Stefania Nobili, ex moglie di Squecco e ora agli arresti domiciliari, consigliere comunale eletta con 348 voti tanto da poi assumere la carica di capogruppo di maggioranza, altri politici siano responsabili di comportamenti illegali.

Dall’assessore comunale Gianfranco Masiello, 65 anni e non indagato, il cui nome compare in atti giudiziari legati alle inchieste sull’imprenditore pestano di nuovo in carcere da mercoledì scorso, essere stato socio del “ras delle ambulanze” viene definito come un peccato di gioventù. «Una goliardata di parecchi anni fa. Soprattutto, sottolineo che i rapporti tra me e Squecco si sono fortemente incrinati nel tempo. Non ho più rapporti con lui dal 2012. La società titolare della proprietà oggetto del sequestro preventivo, di cui Squecco era amministratore unico, è stata costituita nel lontano 2002. E se non mi credete basta andare a vedere che ho presentato contro di lui due denunce alle autorità giudiziarie in Italia e in Romania».

Gianfranco Masiello, dirigente dell’Asl Salerno oltre che assessore a Capaccio Paestum nella giunta guidata da Franco Alfieri, respinge così l’accusa di trovarsi in affari con Squecco. E illustra il proprio coinvolgimento con l’imprenditore pestano nella “SquecMans”, società rumena che produce burro, formaggi ed altri prodotti caseari, come emerge dalla misura di prevenzione ai danni dell’impero del “ras delle sirene”, disposta il 7 dicembre scorso dal giudice Gaetano Sgroia. «In quella società che costituimmo io ero socio e Roberto Squecco amministratore unico». Poi, secondo il medico prestato alla politica, la rottura in seno alla “SquecMas” dove “Squec” fa riferimento a Roberto Squecco e “Mas” sta per Gianfranco Masiello. «Colpa di una gestione non proprio ottimale di cui mi accorsi e dalla quale sono scaturite le mie denunce alla Procura di Salerno ed a quella di Zalau in Romania, oltre al distacco totale da quella persona».

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