Siringhe a Gromola, si mobilita Voza

Lettera al Prefetto e alle forze dell’ordine mentre i residenti chiedono la pulizia dell’area e maggiori controlli

CAPACCIO. Siringhe e spaccio di sostanze stupefacenti dietro la chiesa Santa Maria Goretti di Gromola. Dopo la denuncia di don Giuseppe Sette, parroco delle chiese di Gromola e Ponte Barizzo, il sindaco di Capaccio, Italo Voza, scrive al Prefetto Antonella Scolamiero, al comandante provinciale dei carabinieri, della guardia di finanza, al comandante della compagnia di Agropoli e alla Questura. «L’attenzione per questo problema è comunque alta – afferma Voza – rispetto alle unità che le forze dell’ordine hanno a disposizione. Il nostro è un territorio molto vasto che si estende per 107 chilometri quadrati. Ora il problema è stato portato all’attenzione provinciale in modo ancora più marcato. Anche la polizia locale farà la sua parte».

Don Giuseppe ha posto l’attenzione su un grave problema che sta preoccupando, e non poco, i residenti e, in modo particolare, le mamme dei bambini che frequentano le attività parrocchiali. Qualche giorno fa nella parte retrostante alla chiesa di Gromola, situata nel centro urbano, sono state ritrovate delle siringhe utilizzate da tossicodipendenti e abbandonate nell’area. Una situazione di pericolosità a seguito della quale don Giuseppe ha deciso di sospendere tutte le attività effettuate in parrocchia, compreso il catechismo per i bambini.

«La verità è che verso questa problematica – afferma Fausto Sabia, presidente dell’associazione Verso la vita di Capaccio, che si occupa del recupero di giovani con problemi di tossicodipendenza – esiste una cecità assoluta, in primis dei genitori, poi degli enti locali, e di tutti i perbenisti del nostro comune». Sabia propone l’attivazione di «un tavolo di confronto per capire come stanno le cose oggi. Il problema non è solo Gromola, il fenomeno è generale, ci vuole un maggiore interesse verso il problema. Diamo più attenzione ai nostri figli, cogliamo quei segnali che ci inviano e possiamo cercare di prevenire la problematica, recuperiamo il valore della famiglia».

Sabia spiega poi come lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti abbiano subìto un cambiamento: «In questi ultimi tempi si è verificato un mutamento strategico, è stata buttata sul mercato la cosiddetta falsa eroina per incentivarne il consumo, ed oggi è ritornata. La droga viene distribuita con facilità, purtroppo anche per la cecità di noi adulti verso questo problema».

La questione è stata al centro di un incontro che don Giuseppe ha tenuto proprio lunedì sera con la comunità di Gromola nei locali della chiesa di Santa Maria Goretti. «Il nolstro borgo va messo in sicurezza - hanno affermato i residenti - mantenuto pulito e difeso dall’incuria e dal degrado». I residenti chiedono anche una riqualificazione generale della borgata con interventi di pulizia periodici nel centro urbano interessato dalla presenza di rifiuti, soprattutto bottiglie vuote di alcolici abbandonate un po’ dovunque, anche nei pressi delle scuole e dell’ufficio postale.

A lanciare un appello al sindaco Italo Voza è infine anche l’associazione “Difesa del territorio”, presieduta da Matteo Castoro: «Chiediamo al primo cittadino un immediato intervento al fine di restituire dignità al borgo di Gromola e di consentire a tutti i bambini di crescere in un ambiente che sia pulito e sicuro. I cittadini che bivaccano vanno immediatamente allontanati dal posto, per la sicurezza di tutti i residenti».

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