IL FATTO

Sindaci più amati in Italia De Luca terzo in classifica

Sondaggio “Governance Poll” condotto da Ipr Marketing: il primo cittadino di Salerno perde consenso ma ha il 65% di gradimento e segue Cattaneo ed Emiliano. Caldoro primo tra i governatori del Sud

Vincenzo De Luca perde consenso ma è il terzo sindaco più amato d’Italia. Secondo il sondaggio Governance Poll 2013 condotto dalla società Ipr Marketing sul consenso di cui godono i sindaci dei comuni capoluogo e dei presidenti di Regione, è Alessandro Cattaneo di Pavia il primo cittadino più amato dagli italiani. Cattaneo, guadagna ben 11 punti rispetto al 2013 riportando in vetta un esponente del centrodestra. Secondo il sindaco di Bari Michele Emiliano con il consenso del 66% dei baresi. Terzo Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno con il 65%.

Stefano Caldoro, secondo il sondaggio Ipr Marketing per 'Il Sole 24 orè, è uno dei quattro governatori in crescita (+0,7 per cento, da 54,3 a 55) e - scrive il quotidiano - «supera anche il 54,7 per cento che aveva raccolto nel marzo 2010 vincendo le elezioni contro lo sfidante Vincenzo de Luca». Primo governatore del Sud nella classifica pubblicata oggi e che lo vede prendere il posto di Vasco Errani (oggi al quinto), Caldoro nel panorama dei governatori «si segnala - evidenzia il quotidiano - anche per le prese di posizione coraggiose contro il suo stesso ente, che nei mesi scorsi lo hanno portato addirittura a sostenere la necessità di "abolire le Regioni" nel loro assetto attuale, trasformandole in enti leggeri dedicati solo alla pianificazione perché "sono un lusso che non possiamo permetterci". Parole non proprio scontate - afferma Il Sole 24 ore - in bocca a un presidente di Regione e forse non estranee al fatto che la performance 2013 di Caldoro è accompagnata dal segno più a differenza di quelle di molti suoi colleghi».
 
«Mi fa piacere che questo riconoscimento ci sia da parte dei campani e questo mi aiuta a lavorare sempre più e meglio». Lo ha detto Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, commentando il sondaggio di Ipr Marketing che lo vede al terzo posto nella classifica di gradimento dei governatori italiani. « chiaro che con questo rapporto di fiducia si riesce a fare molto di più perché vuol dire che quello che fai viene capito - ha affermato - è il riconoscimento del buon lavoro svolto che dà soddisfazione, una buona cosa». Nei sondaggi, ha ricordato, «si sale e si scende», ma «noi siamo da un bel pò di tempo stabilmente sul maggior gradimento». Un dato che premia, tanto più se si considera che «da noi è più difficile perché il dato del Mezzogiorno generalmente vede un giudizio diverso, a causa della crisi che è più dura». «Penso che la politica recuperi credibilità se riesce ad avere un rapporto serio senza illudere e utilizzare parole solo nella logica del consenso immediato, a breve - ha concluso - Bisogna lavorare con serietà»
 
«Penso che la strada sia quella di riuscire a dire una parola in meno e fare un fatto in più». Così Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, risponde a una domanda sul calo di gradimento dei sindaci campani, registrato dal sondaggio di Ipr Marketing. Per Caldoro, la strada è «evitare un parola per un consenso facile che poi, alla lunga non dà la possibilità di risolvere i problemi, servono grande realismo e serietà».
 
Diminuisce la fiducia complessiva verso i primi cittadini e governatori. Lo rivela il sondaggio Ipr Marketing-Il sole 24 Ore. Tra i governatori vince Rossi (Toscana), anche se i consensi calano rispetto al giorno dell’elezione (dal 59,7 al 57%). Seguono Zaia (Veneto, -4% di consensi) e Caldoro (Campania, +0,7%). Oltre a Caldoro e Maroni, crescono anche Serracchiani (Friuli V.G.) e Crocetta, che comunque occupa l’ultimo posto. Male molti big: Marino (21° posto, -7,4% di consensi), Pisapia e De Magistris (54°, -14,3%). Renzi è al 26° posto, perde rispetto al giorno delle elezioni (-4%), ma guadagna tre punti percentuali sul Governance Poll del 2012. All’ultimo posto Ippazio Stefano, sindaco di Taranto, che raccoglie solo il 40% dei consensi. La classifica è condizionata più dal dissenso che dal consenso, infatti ben due sindaci su tre hanno fatto registrare una flessione del gradimento e, tranne rare eccezioni, per i pochi primi cittadini che vedono crescere le proprie performance si tratta di incrementi contenuti nell’ordine di qualche punto percentuale. Se in totale il 65% dei sindaci perde consenso, questa percentuale aumenta addirittura al 76% tra i Governatori, segno che la sfiducia è generalizzata.