LE PARTECIPATE

Sindaci del Salernitano nel mirino: «Crearono debiti»

A Pagani si riunisce la commissione consiliare d’indagine

SALERNO - Sulle società partecipate si è scoperto un mondo di gestione sprecona, di amministratori non sempre capaci, di assunzioni facili dove la politica ha sguazzato e non ha controllato. Così sono fallite molte società varate da enti pubblici per garantire servizi ai cittadini. Tra i tanti casi affrontati ieri nell’inchiesta de “la Città” ci sono quelli di Pagani e Mercato San Severino, il primo con il fallimento della Multiservice (rifiuti solidi urbani, manutenzione e parcheggi) e della Fondazione (servizi culturali) e l’inoperatività dell’Istituzione (servizi sociali); il secondo con la fallita Gesema. A suscitare grande interesse le dichiarazioni rilasciate da Emilio Bonaduce, l’architetto delle partecipate paganesi create dall’amministrazione di Alberico Gambino: «Il problema fu la gestione delle tre società e l’irregolare cadenza dei pagamenti effettuati dal Comune. Ci fu, inoltre, una sproporzione dei costi di gestione, solo in parte legati all’emergenza dei rifiuti. La Multiservice, ad esempio, nel 2003, chiuse con mille euro di utile il suo primo anni di vita, 12 mesi dopo con 400mila euro di perdite».

Salvatore De Napoli