Silba, non c’è traccia degli stipendi

Sindacati sul piede di guerra per il mancato rispetto degli accordi del 21 marzo

Non arrivano gli stipendi e la vertenza legata al gruppo Silba rischia di riesplodere. Sul piede di guerra i circa 350 lavoratori dei tre centri di riabilitazione gestiti dalla spa: Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e Centro Montesano a Roccapiemonte. Dovrebbe scadere oggi l’ultimatum di Cisl e Uil all’azienda e alle istituzioni. Nel mirino delle organizzazioni sindacali di categoria c’è l’accordo siglato lo scorso 21 marzo, quando l’azienda aveva sottoscritto un accordo, unitamente alle parti sociali, al direttore generale per la sanità regionale e al direttore generale dell’ Asl Salerno. Tutto era subordinato alla regolare erogazione delle competenze maturate dei lavoratori e ne costituiva condizione essenziale e perentoria per l’attuazione, comportando, diversamente la risoluzione dell’intesa.
Dopo meno di un mese, però, sarebbero già sorti degli ostacoli. «A tutt’oggi rileviamo che non è stata ancora saldata la mensilità di marzo ai dipendenti della Silba - ha infatti spiegato Antonio Malangone della Uil Fpl, che, insieme ad Antonio De Sio della Cisl Fp Salerno, chiede certezze per i lavoratori - pretendiamo il rispetto dell’accordo firmato in Regione, mettendo in pagamento la mensilità maturata dai lavoratori. Venerdì scorso abbiamo inviato una nota ai manager della Silba, ai dirigenti della Regione e all’Asl. Se entro domani (oggi per chi legge) non avremo risposte saremo costretti, nostro malgrado, ad attivare tutte le forme di protesta consentite dalla legge».
L’accordo verteva su tre punti: la sospensione per tre mesi della trattenuta dell’Asl, la rimodulazione del debito residuo in rate mensili a partire da agosto 2017 e fino a giugno 2021 e l’impegno da parte dell’Asl Salerno a garantire le procedure di pagamento della quota sanitaria e di quella sociale. L’accordo, naturalmente, era legato al pagamento delle mensilità maturate dai lavoratori, senza il quale il direttore Postiglione si era detto pronto a ritirarlo. Per questo i sindacati, dopo le prime difficoltà, sono ritornati all’attacco.
Domenico Gramazio
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