Siis al palo, depuratore ostaggio delle beghe

Lo scontro sulla nomina dei nuovi vertici fa rinviare l’uscita della società dallo stato di liquidazione

La prima riunione per la ricapitalizzazione di Siis – con l’uscita dallo stato di liquidazione che blocca le anticipazioni di credito alla società e la concessione di prestiti ai dipendenti – era stata fissata un anno fa, ma a distanza di dodici mesi la delibera non c’è ancora e le ultime due assemblee dei soci, venerdì e lunedì scorsi, sono state rinviate per mancanza di numero legale. A paralizzare la procedura è la classica questione di “poltrone”. Con il via libera alla ricapitalizzazione e la modifica dello statuto, cambieranno anche funzioni e compagine societaria. Siis non si occuperà più di erogazione idrica (come ancora avviene per pochi comuni) ma solo dell’impianto di depurazione delle acque; dalla spa usciranno Comune, Provincia e Consac mentre entrerà la municipalizzata Salerno Sistemi, che si aggiungerà ad Ausino e Asis. Cambieranno così i rapporti di forza tra centrodestra e centrosinistra, a cui è deciso che spetterà la guida della società o con un amministratore unico o con l’affiancamento a quest’ultimo di un cda composto da due tecnici. Da questo equilibrio resterebbe fuori l’ex presidente Ortensio De Feo, attuale liquidatore in quota al centrodestra. Su una sua possibile tutela si sono arenate le trattative tra Provincia e Comune. L’ultima ipotesi è che il consiglio d’amministrazione possa essere affiancato da un consiglio di sorveglianza, presieduto appunto da De feo, ma dopo i rinvii dei giorni scorsi la discussione è rinviata a settembre. Per questo ieri i sindacati hanno diramato una nota in cui denunciano lo stallo e avvertono che a risentirne potrebbe essere lo stesso funzionamento del depuratore. Nel documento – firmato dalla Rsu e dalle segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – si evidenzia «l’enorme disagio per i lavoratori» che dal momento della messa in liquidazione non possono più accedere a nessuna forma di credito. Chiedono quindi un interessamento della Prefettura e si appellano a sindaco, presidente della Provincia e a tutti i soci, affinché «ricordino che il loro dovere principale è quello di impegnarsi per il bene comune con spirito di servizio e responsabilità, evitando la corsa al “si salvi chi può” o all’interesse di occupare qualche poltrona che in questo contesto si sta materializzando». Ai commissari liquidatori, poi, l’invito a «adempiere al loro dovere con la professionalità e la diligenza richieste dalla natura dell'incarico, evitando di anteporre alle loro funzioni interessi personali e di parte». (c.d.m.)

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