Sigilli dei vigili urbani alla Prebit 

La società lavorava in area industriale con l’autorizzazione ambientale scaduta

Si lavora con l’autorizzazione unica ambientale scaduta da tempo: i pm dispongono il sequestro. E intanto i vigili indagano sui frantoi. Sigilli alla Prebit, un importante società battipagliese dedita alla produzione di prodotti per l’impermeabilizzazione e l’isolamento termoacustico.
Martedì scorso, i carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico di Salerno, guidati dal capitano Giuseppe Ambrosone, si sono recati in zona industriale e hanno sequestrato preventivamente l’azienda che realizza e commercializza membrane impermeabilizzanti a base di bitume modificato con polipropilene atattico e polipropilene isotattico. Tutto nasce dai controlli effettuati nei mesi estivi, nel bel mezzo dell’emergenza miasmi, dagli agenti della Polizia municipale, agli ordini del tenente colonnello Gerardo Iuliano: durante le ispezioni, caldeggiate dalla sindaca Cecilia Francese, emerse che mancavano alcune autorizzazioni. E così i vigili urbani elaborarono un’informativa e richiesero ai magistrati l’emissione d’un decreto di sequestro preventivo. Poi i pm hanno dato agli agenti della Municipale delega per un’ulteriore richiesta, e gli uomini di Iuliano hanno dato seguito al mandato del sostituto procuratore della Repubblica di Salerno, Mariacarmela Polito. E alla fine la magistratura ha inviato gli uomini del Noe nella zona industriale di Battipaglia e sono arrivati i sigilli a un insediamento produttivo di 22mila metri quadrati e lo stop alle attività all’interno del capannone.
I vertici dell’azienda s’erano affrettati a richiedere il rinnovo dell’Aua ai funzionari campani, ed era già stata fissata la data per la conferenza dei servizi. Nel quarantesimo anniversario della nascita della Prebit, fabbrica nata nel 1977 a Montecorvino Pugliano e delocalizzata a Battipaglia nel 1996, i titolari s’augurano di poter riprendere al più presto le attività.
E intanto i vigili urbani effettuano i controlli in riva al mare: ieri mattina, su segnalazione della Tecnobuilding, l’azienda che sta effettuando i lavori d’adeguamento tecnologico del depuratore, i vigili urbani si sono recati a Tavernola. Nell’impianto c’erano rilevanti residui di oli dei frantoi: liquami sversati di notte da qualche autobotte all’interno delle fogne. Gli uomini di Iuliano hanno redatto un’informativa contro ignoti e da oggi si dedicheranno a ispezionare frantoi e pozzetti per capire le cause della colorazione scura del fiume Tusciano.(c. l.)
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