il procacciatore d’affari di San Valentino torio

«Sigilli anche al patrimonio di Manganelli»

La richiesta sarà vagliata tra un mese dal Tribunale misure di prevenzione

SAN VALENTINO TORIO. Misura di prevenzione e sequestro per Vincenzo Manganelli, il procacciatore d’affari, di San Valentino Torio ritenuto uno dei protagonisti delle truffe ai danni dell’Inps per i falsi lavoratori. Il Tribunale misure di prevenzioni di Salerno verificherà la richiesta di sequestro nei confronti dell’uomo, finito nell’inchiesta Mastrolindo e difeso dagli avvocati Francesco e Carmela Bonaduce, a maggio prossimo.

Una nuova grana giudiziaria per l’uomo arrestato nel primo provvedimento emesso dal tribunale nocerino insieme a Immacolata Napolano, sorella degli altri due titolari del Caf di Pagani, ritenuto uno dei centri del raggiro, Francesco Santilli, contitolare con il padre Giuseppe dello studio di consulenza del lavoro, i paganesi Alfonso Pepe e Renato Manzella, titolari di aziende fasulle, i consulenti del lavoro Pasquale Coppola e il procacciatore Alessandro di Bartolomeo e la consulente Giuseppina Latino.

Dopo la prima ordinanza erano scaturiti altri provvedimenti che avevano riguardato imprenditori e professionisti di tutta la provincia di Salerno. Per Manganelli la procura ipotizza di aver fatto parte di un’associazione per delinquere dedita alla truffa aggravata ai danni dello Stato.

Ora il Tribunale misure di prevenzione dovrà decidere sulla richiesta di sequestro di beni e somme accantonate proprio per la sua attività illecita come procacciatore di lavoratori fasulli con la costituzione di imprese fantasma.

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