Sigilli alle villette Si allarga l’indagine sugli abusi edilizi

A San Giovanni a Piro sotto esame carte e atti tecnici L’amministrazione si difende: «Nessuna lottizzazione»

SAN GIOVANNI A PIRO. Proseguono le indagini sulle villette abusive scoperte dai carabinieri della stazione di San Giovanni a Piro, diretti dal maresciallo Roberto Ricotta: quattromilacinquecento metri quadrati di terreno edificati in barba a vincoli e divieti in località “Valle di Natale”. A quanto pare, l’operazione si sta allargando e secondo indiscrezioni nei prossimi giorni i militari dell’Arma, guidati a livello territoriale dal capitano Emanuele Tamorri, potrebbero consegnare ulteriore materiale al sostituto procuratore Alfredo Greco. Sotto la lente degli investigatori, infatti, ci sarebbero tutti gli atti relativi alle costruzioni realizzate in località “Valle di Natale” e anche il ruolo svolto dai tecnici dell’amministrazione. Di certo c’è che le indagini proseguono e in molti a San Giovanni a Piro non sono tranquilli.

Intanto ieri si è fatta sentire l’amministrazione comunale con un comunicato nel quale si puntualizzano alcuni aspetti della vicenda. «In merito al sequestro preventivo dei 53 immobili siti in località Valle di Natale - si legge - l’amministrazione Giannì sottolinea che l’area interessata dal sequestro ricade nella frazione Bosco e non in quella di Scario. Si tratta, pertanto, di una collina interna e defilata, non del litorale. Dunque nessuna cementificazione costiera selvaggia, nessuna realizzazione di ville a schiera sull’area demaniale, nessuna speculazione edilizia costiera. Inoltre l’area oggetto di sequestro preventivo è stata interessata, nel corso degli ultimi 30 anni, da molteplici autorizzazioni a costruire di fabbricati per lo più di tipo “agricolo”. La paventata lottizzazione abusiva, come sembra configurarsi dalle indagini preliminari, va verificata anche in considerazione della molteplicità dei soggetti interessati, dell’arco temporale di riferimento e della effettiva situazione personale di ognuno dei singoli soggetti coinvolti. Prima di emettere sentenze, si dia la possibilità a ciascuno degli interessati di esporre la propria posizione e alla magistratura di fare il suo corso. Infine, nessuna responsabilità può essere addebitata agli uffici comunali, che hanno sempre rilasciato le concessioni nella piena osservanza delle norme, sia con le compagini guidati dalla Giannì sia con le amministrazioni precedenti. Sorprende l'attenzione che solo oggi gli organi inquirenti e di controllo del territorio riversano su uno stato di fatto da decenni sotto gli occhi di tutti. Siamo i primi a non voler sottacere che molte delle abitazioni oggi sequestrate sono state più volte, nel corso degli anni, al vaglio della magistratura, proprio perché oggetto di abusi rispetto a quanto concesso. Se qualcuno pensa di poter cavalcare questa situazione per denigrare il nostro operato, sappia che sta per compiere un clamoroso autogol».

Vincenzo Rubano

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