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Sigilli all’impianto dei Bertolini

Nuovo sequestro per gli imprenditori accusati di bancarotta

ASCEA. Nuovi guai per Giuseppe e Marianna Bertolini, padre e figlia, arrestati venerdì scorso ad Ascea per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali. La Guardia di finanza di Vallo della Lucania ha eseguito ieri un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip, dell’impianto di betonaggio di proprietà della famiglia Bertolini situato a Castelnuovo Cilento, sulla sponda destra del fiume Palistro, al confine con Ascea. L’impianto è costituito da beni mobili ed immobili, attrezzature ed automezzi che erano stati distratti dal patrimonio societario attraverso delle operazioni economiche che avrebbero causato un passivo nel bilancio provocando il dissesto della società.

L’indagine si è conclusa con l’esecuzione del decreto di sequestro preventivo dell’impianto di betonaggio, un’area di circa 30.800 metri quadrati, unitamente a 19 unità immobiliari, varia attrezzatura edile, ponteggi ed automezzi, per un valore di 1,2 milioni di euro. L’operazione è stata portata a termine dalle Fiamme Gialle di Vallo della Lucania gli ordini del tenente Giovanni Statello, coordinate personalmente dal sostituto procuratore Alfredo Greco.

L’attività investigativa ha evidenziato come gli imprenditori avrebbero causato il dissesto della società, operante nella gestione del calcestruzzo, distraendo dal bilancio circa un milione e mezzo di euro. Ed ora a tremare sono anche i dieci dipendenti della azienda che rischiano il posto. Gli arrestati, difesi dagli avvocati Di Vietri, Segreto, Carrato e Giovine, sono ai domiciliari.

Vincenzo Rubano

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