Sigilli all’ex Isochimica 24 persone indagate

Lo stabilimento è inattivo ma al suo interno sono custodite 3000 tonnellate di amianto mai bonificate. Nei guai l’ex proprietario Elio Graziano

L’ex stabilimento dell’Isochimica è stato sequestrato dal Corpo Forestale dello Stato su mandato della procura di Avellino.

Sono 24 le persone che risultano indagate a vario titolo per inquinamento ambientale. Lo stabilimento, nel quale venivano scoibentate le carrozze ferroviarie, più volte al centro di inchieste giudiziarie, da anni è inattivo, ma al suo interno sono custodite quasi 3000 tonnellate di amianto. La procura ha rilevato che 500 cubi di cemento-amianto sono in pessimo stato di conservazione e inadatti a trattenere le fibre, esposte a facile dispersione nell’aria.

Le indagini proseguono anche per identificare altri responsabili dell’inquinamento ambientale. Da tempo gli ex dipendenti dell’azienda e gli abitanti del rione Ferrovia di Avellino hanno ingaggiato una battaglia legale per ottenere il riconoscimento dei danni provocati dalla mancata bonifica del sito, dove tra il 1983 e il 1988 furono anche smaltite illegalmente tonnellate e tonnellate di amianto.

La procura ha nominato il sindaco di Avellino, attualmente commissariata, e il dirigente del settore Ambiente del Comune custodi giudiziari per avviare immediatamente le opere di messa in sicurezza.

La mancata bonifica e messa in sicurezza dell’amianto stoccato nell’ex Isochimica di Avellino sono alla base delle accuse che la procura muove a 24 persone, tra le quali l’ex giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Galasso e il neo deputato di Sel Giancarlo Giordano.

Tra gli indagati per disastro ambientale doloso, anche il curatore fallimentare, Leonida Gabrieli, e l’ex proprietario dell’Isochimica, Elio Graziano. L’intera area dello stabilimento è stata sequestrata e la procura ha nominato custodi giudiziari il sindaco pro tempore e il dirigente del settore Ambiente del Comune.

Molte le persone che si sono ammalate e sono morte dopo aver lavorato per anni nello stabilimento. L’ultima, di Mercato Sen Severino, è deceduta nei giorni scorsi per un tumore.