Sigilli al tesoro di Stabile Confiscati villa e terreno

Il blitz dei carabinieri in località Boscariello: sequestrato l’immobile di lusso L’imprenditore vicino al boss Maiale raggiunto anche dall’obbligo di dimora

Confiscata la villa del valore di un milione di euro a Giovanni Stabile, 62 anni, conosciuto come “big ben”, ritenuto un “prestanome” del clan Maiale. L’esecuzione dell’ordinanza del tribunale di Salerno, sulla scorta della rivelazioni dei pentiti durante il maxiprocesso “California”, è stata eseguita all’alba di ieri dai carabinieri del Reparto operativo di Salerno, guidati dal tenente colonnello Giulio Pini. Il provvedimento di confisca riguarda un terreno in contrada Boscariello e la relativa abitazione. Stabile, che vive a Battipaglia, è stato colpito anche dall’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Per la giustizia Stabile era un fiancheggiatore del clan Maiale e si occupava per conto del gruppo delinquenziale di riciclare il denaro proveniente dalle illecite attività. Le inchieste e i processi penali su quegli anni di camorra, quelli cioè delle collusioni tra una parte della classe politica locale ed i boss, quando il gruppo guidato da Giovanni Maiale spadroneggiava nella provincia a sud di Salerno, attribuiscono a Stabile il compito di riciclare il denaro del clan in numerose attività commerciali, soprattutto nel settore dell’abbigliamento. Il suo raggio di azione commerciale spaziava dalla Campania, alla Basilicata fino al Molise. Di lui, durante gli interrogatori, parlarono i pentiti di camorra indicandolo come un fiancheggiatore.

Le aziende aperte dal 52enne battipagliese, o da lui gestite, negli anni sono cessate e sono fallite. Tale circostanza l’ha portato ad avere problemi di natura penale per i provvedimenti avviati nei suoi confronti dalla magistratura in diverse zone d’Italia.

Stabile, sorvegliato speciale, scrivono i carabinieri, è stato indagato per i reati di truffa e bancarotta fraudolenta: reati di origine finanziaria ricollegabili alle sue imprese aperte, dice la magistratura con i soldi del clan, e poi chiuse o fatte fallire. La misura patrimoniale di confisca scaturisce dai collegamenti con il clan Maiale e da quanto rilevato dai collaboratori di giustizia. Con la chiusura del maxiprocesso California e la sentenza divenuta esecutiva sono state decine i provvedimenti di confisca operati dall’autorità giudiziaria ai danni dei camorristi e dei loro fiancheggiatori. La sezione anticrimine dei carabinieri, in esecuzione ai relativi provvedimenti emessi dalla procura presso il tribunale di Salerno, ha eseguito finora confische per oltre 20 milioni di euro di beni mobili e immobili. L’ultimo in ordine di tempo è, appunto, quello in danno di Giovanni Stabile “Big Ben” per un valore commerciale di un milione di euro.

Massimiliano Lanzotto

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