Sifilide e Aids in aumento Allarme dell’Asl di Salerno

I dati della struttura di via Vernieri: casi di Hiv cresciuti del 10% rispetto al 2013 Ma resta elevato il numero di persone che non si rivolgono ai centri

È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’attività del Centro informaids “Giusy” e dall’associazione La vita dentro a proposito della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. «Solo nel territorio di competenza del nostro distretto Asl - assicura Maria Lanzara, medico e responsabile del centro di via Vernieri - la diffusione del virus dell’Hiv ha subito un aumento del 30 per cento nei casi di sieropositività, con un incremento del 10 per cento rispetto allo scorso anno, mentre anche per la sifilide le cifre non sono per nulla confortanti giacché i casi, in confronto al 2013, sono raddoppiati». E se il contesto appare importante in relazione a questi numeri, c’è però da considerare tutto il sommerso, e cioè, puntualizza Lanzara, «l’insieme di tutte le persone che non si rivolgono ai centri». È pertanto quasi impossibile monitorare realmente la situazione. «Resta il fatto che l’incremento dei casi di malattia a trasmissione sessuale registrato sul territorio - ricorda Lanzara - è abbastanza rilevante».

Nello specifico, sono aumentati i numeri di accesso per il test sull’Hiv. Gli utenti del centro “Giusy” provengono da tutta la provincia di Salerno. È difficile farne un identikit ma è possibile comunque dare delle indicazioni. «Si tratta di una fetta di popolazione che si sente a rischio e perciò decide di fare il test», precisa ancora la dottoressa specificando che «la fascia d’età è compresa in particolare tra i 24 e i 39 anni». Per dare un’idea del lavoro svolto dal centro di via Vernieri, basta considerare ancora una volta i numeri. «L’anno scorso - ricorda Lanzara - abbiamo eseguito 220 test su sangue e 200 test salivari. Su questi 420 casi, c’è stato un incremento del 10 per cento rispetto all’anno precedente e ciò costituisce un segnale importante al punto che sarebbe necessario cominciare a lavorare meglio per la prevenzione». «Dopo un calo negli anni ’90, i nuovi casi di contagio da Hiv sono in aumento e i dati sono allarmanti - sottolinea Francesco Napoli, presidente dell’associazione di promozione sociale La vita dentro - e così l’unica soluzione è continuare a puntare sull’informazione e sulla prevenzione ed ecco perché è importante che i nostri giovani siamo sempre più informati sui rischi del contagio e che siano consapevoli che bisogna proteggersi». Sembra infatti che sia stato fatto un passo indietro e che la percezione della diffusione delle malattie a trasmissione sessuale, in primis l’Aids, sia stata eclissata. Lo spiega Napoli: «Abbiamo fatto un errore quando abbiamo pensato che queste malattie fossero scomparse. A complicare la situazione, c’è anche la scarsità delle risorse a disposizione. Per contro, la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante negli ultimi tempi, assicurando alle persone sieropositive una qualità della vita migliore, ma che resta in ogni caso e inevitabilmente molto complicata». I volontari de La vita dentro, comunque, continuano a svolgere il loro compito, mirando in particolare a coinvolgere le istituzioni. Ieri infatti sono state presentate, alla presenza del vice sindaco Eva Avossa, le iniziative per la Giornata mondiale contro l’Aids che si terrà il primo dicembre. «È fondamentale - ha puntualizzato Avossa - offrire un segnale forte affinché si faccia informazione, soprattutto nelle scuole». A Salerno molto è stato fatto ma, assicura Napoli, «tanto ancora resta da fare per liberarci definitivamente dai pregiudizi e dagli stereotipi».

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