«Sicurezza lungo il litorale I Comuni facciano di più»

Frane e smottamenti: il comandante della Capitaneria, Angora, sollecita i sindaci «Spesso chi va in mare non osserva le regole, ma c’è carenza di informazioni»

SALERNO. Sono numerosi in tutta la provincia di Salerno, da Sapri e Positano, i tratti di costa interessati da movimenti franosi. Dai dati della Capitaneria emerge una mappa costellata di zone off limits. Lo sa bene il capitano di vascello Gaetano Angora, comandante dal 2014 del Compartimento marittimo di Salerno, che in questi due anni ha coordinato le operazioni ambientali ma anche sollecitato sindaci ed enti sovraccomunali a correre ai ripari.

In che stato di salute versa il litorale salernitano?

«Dal punto di vista ambientale ottimo. Per i movimenti franosi meno. Ci sono numerose situazioni da controllare continuamente che non possono essere definite sicure».

Quali sono le zone più a rischio?

«Criticità ci sono sia in Costiera Amalfitana sia nel Basso Cilento. In Costiera il tratto più a rischio è tra Vietri e Amalfi; nel Cilento desta invece preoccupazione la zona tra Palinuro e Marina di Camerota dove lo scorso anno a causa di un crollo ha perso la vita anche un giovane di 27 anni».

Cosa spinge i diportisti al non rispetto delle ordinanze?

«Purtroppo non tutti sanno che è necessario, prima di intraprendere la navigazione, conoscere le ordinanze che interessano una determinata zona. La legge consente la conduzione di una barca, fino a 40 cavalli di potenza e fino a dieci metri di lunghezza, senza aver conseguito la patente. Questo significa che spesso i diportisti non sono adeguatamente preparati. A ogni modo occorre sempre prudenza e buonsenso. Se c’è una zona a rischio bisogna allontanarsi e basta».

Però qualche passo in avanti è stato fatto.

«Sì. Ad esempio a Palinuro dove i barcaioli hanno recepito immediatamente le nuove direttive e hanno effettuato delle modifiche agli itinerari. In questo modo evitano sanzioni ma soprattutto assicurano ai turisti un’escursione sicura e altrettanto meravigliosa».

Qualche giorno fa il blitz tra Camerota e Palinuro. Ci sono state lamentele?

«No, anche perché cerchiamo sempre di evitare le maniere drastiche. Prima avvisiamo, poi interveniamo».

Qual è il ruolo dei Comuni?

«Abbiamo scritto più volte ai sindaci, e anche agli enti competenti sovraccomunali, per avviare progetti di messa in sicurezza dei costoni rocciosi più a rischio. Abbiamo chiesto, inoltre, l’istallazione di cartellonistica nella aree off limits e chiesto di rivedere brochure e spot televisivi che pubblicizzavano itinerari turistici in zone interdette. Naturalmente si sono Comuni più sensibili e altri meno».

Negli ultimi anni sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza?

«Sì, ma ancora troppo pochi. È necessario fare di più. Purtroppo si tratta di interventi molto costosi e spesso gli enti non hanno le risorse».(v.r.)

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