L'INTERVISTA

Sicurezza, la ricetta del questore Roca"Piani mirati contro il crimine, così si vince"

Elaborate nuove strategie dopo l’impennata di furti e l’allarme su vandali e bullismo. Sì alle telecamere nel Centro storico di Salerno

Monitoraggio costante della città è piani mirati contro le nuove emergenze di furti e teppismo. Così il questore Vincenzo Roca traccia la sua strategia per affrontare crimine e carenza di uomini.
Un indagine regionale dice che il 27% dei salernitani non si sente al sicuro. E’ un dato rispondente alla realtà?
Innanzitutto non è un cattivo dato, basti pensare che a Napoli siamo al 70% e a Caserta al 60. Detto questo, la percezione di sicurezza non è legata solo agli episodi criminosi, anche a elementi psicologici. Non che sia un fatto irrazionale, tutt’altro, ma si fonda su elementi non sempre correlati a reati: la scarsa illuminazione, la presenza di gruppi di bulli o tossicodipendenti, e via dicendo.
E come si interviene?
Per esempio aumentando la visibilità dei dispositivi di controllo, incrementando i contatti con i cittadini, puntando su quella polizia di prossimitá fatta di agenti di quartiere e volanti di zona.
Man mano che ci si allontana dal centro, i cittadini lamentano però una presenza delle forze dell’ordine abbastanza scarsa...
Il poliziotto di quartiere arriverà anche in zone più periferiche, e riguardo alle volanti stiamo rendendo più frequenti i posti di blocco, che ne aumentano la visibilità. Però non dobbiamo perdere di vista l’efficacia del servizio, e una volante di zona in movimento dá più risultati di un posto fisso.
Ma con le carenze di organico della Questura, denunciate più volte dal sindacato, come farete a potenziare i servizi?
Puntare solo sull’incremento dei numeri sarebbe perdente. Che gli organici attuali siano inadeguati è evidente, perché sono fermi al 1989 e da allora le ore di servizio sono aumentate e i territori ampliati. Però sarebbe poco realistico sperare in decine di arrivi: anche se il Ministero assumesse mille agenti, a Salerno toccherebbero poche unità.
Quindi che si fa?
Si ottimizza l’impiego delle risorse che si hanno. Adottando strategie mirate, facendo controlli incisivi e servizi specifici, e professionalizzando al massimo il personale.
Basterà per fare fronte anche ai pensionamenti? O il 2008 sarà un anno critico?
I vuoti creati dai pensionamenti vengono sempre compensati. Accadrà anche stavolta, al massimo potrà esserci un intervallo breve dovuto allo svolgimento dei concorsi. Noi intanto poniamo grande attenzione a quanto accade sul territorio: quando c’è un fenomeno chiamo i subito i miei collaboratori e insieme cerchiamo di analizzarlo, per far scattare un piano di contrasto e individuare gli autori.
Lo avete fatto anche dopo l’impennata di furti negli appartamenti?
Certo, e negli ultimi giorni sono diminuiti.
E’ il Centro storico? I residenti chiedono le telecamere e una task force con Comune e Prefettura.
Il coordinamento esiste già, nel comitato per l’ordine e la sicurezza che si riunisce ogni settimana. Comunque un rinnovo di attenzione, con un’iniziativa dedicata, può essere utile. E efficaci possono essere pure le telecamere, per integrare i dispositivi di prevenzione già esistenti. Va detto che certi rischi sono insiti nell’alta concentrazione di persone, ma si può mantenere la situazione a livelli di accettabilità. La polizia ha già potenziato la presenza nei giorni festivi e prefestivi.
Lei ha invitato i salernitani a collaborare con la polizia per una sicurezza partecipata. Lo stanno facendo?
Sì, qui non ho registrato l’omertà di altre realtà. Punto a che questa collaborazione sia più strutturata, che cioè non si limiti alla segnalazione del reato ma ci dia informazioni per essere più efficaci nella nostra azione di contrasto.
E il rapporto col Comune? Con le nuove figure di "sindaci sceriffi" non si corre il rischio di pestarsi i piedi?
No, le competenze sono ben delimitate. I sindaci sono i primi destinatari delle istanze dei cittadini, e ora che la sicurezza è avvertita sempre più come bisogno primario è normale che sia uno dei temi a cui sono più attenti. Forse il nostro sindaco lo fa con maggiore sistematicitá e incisività, ma l’attenzione è alta anche in altre città.
Siamo quasi a fine anno c’è un risultato che vorrebbe centrare prima del 2008?
Guardi, tutti mi dicono che sono rimasto uno sbirro, e da poliziotto tutti i crimini che vengono repressi mi danno soddisfazione. Non ci sono cose più importanti di altre, anzi a volte sono proprio i reati sulla carta meno gravi, quelli di criminalitá diffusa, a preoccupare di più i cittadini. E’ il numero degli episodi criminosi a far salire il senso di insicurezza, arrestare i responsabili ha anche una funzione preventiva. Purtroppo c’è il problema che la larga maggioranza, quando esce dal carcere, torna a delinquere e quindi i soggetti criminali non diminuiscono.
Una battaglia persa?
Una battaglia continua. L’attività di polizia non può subire flessioni. Mai.