dopo la morte di francesca bilotti

Sicurezza, incontro rettore-Bianchi

L’Università studia un piano per migliorare il terminal e le strutture

Cambiare i varchi di ingresso degli autobus nel campus, aumentare la vigilanza nelle tante aree aperte e non, migliorare i percorsi pedonali già esistenti: tutto in nome della sicurezza. Da fine novembre gli appelli e le proposte indirizzati all’Università di Salerno, provenienti tanto da studenti che da sigle sindacali, si sono susseguiti incessantemente. Oggi, l’Ateneo comincia a programmare un percorso di miglioramento e adeguamento delle strutture per garantire, sempre, la sicurezza dei propri studenti. «Stiamo ragionando – ha spiegato il rettore Aurelio Tommasetti – avvalendoci anche della collaborazione del direttore generale dell’Università di Salerno, Attilio Bianchi, ad un piano che possa, non solo coinvolgere le strutture del terminal, ma tutto il campus». In effetti, ad aver destato perplessità e polemiche negli ultimi mesi era stata proprio la piazzola di arrivo e stazionamento degli autobus dove, lo scorso 24 novembre, era stata vittima di un tragico incidente Francesca Bilotti. L'Università, servita da 17 aziende di trasporto locale che garantiscono collegamenti con 75 comuni differenti per un totale di 300 corse giornaliere, era finita nel mirino di molti che contestavano l’alta velocità dei mezzi in transito all’ingresso del campus, dove è presente anche un discreto traffico pedonale. Diversi i suggerimenti pervenuti anche dai ragazzi come l’installazione di dissuasori e dossi per obbligare i conducenti a rallentare nelle vicinanze delle banchine pedonali. «Insieme al direttore che ho incontrato nei giorni scorsi stiamo pensando ad un piano più articolato – ha continuato il rettore – Non parliamo solo del drammatico evento che la nostra comunità ha vissuto ma alla sicurezza di tutte le nostre strutture. Non abbiamo ancora definito gli interventi ma è chiaro che ci muoveremo da qui a breve tempo».

Tra i problemi messi in luce dagli studenti anche questioni più inerenti al diritto allo studio, come l’utilizzo di autobus sovraffollati o il personale ridotto o senza qualifiche che, di certo, non rendono rassicuranti i viaggi per l’Ateneo.

Rita Esposito

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