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Sica all’attacco «Ecco i disastri della giunta»

CAPACCIO. Continua a far discutere il manifesto pubblicato dai gruppi civici che costituiscono la compagine di maggioranza al comune di Capaccio, all’interno del quale veniva fatta l’elencazione di...

CAPACCIO. Continua a far discutere il manifesto pubblicato dai gruppi civici che costituiscono la compagine di maggioranza al comune di Capaccio, all’interno del quale veniva fatta l’elencazione di tutte le cose fatte in questo ultimo anno e mezzo di amministrazione Voza. L’ultimo a controbattere è l’ex sindaco Enzo Sica molto critico verso l’attuale governo capaccese. «Si parla di cose fatte ma dipende come le si interpetra. Si inneggia ad una democrazia partecipativa – attacca Sica - provate a dissentire e vi trovate denunciati. È andato definitivamente perduto il restante del milione di euro che sarebbe servito a voltare pagina nella 220. Ridotti alla disoccupazione tante famiglie di capaccesi in favore di zingari oltreconfine. Sono stati destinati all’incuria definitiva i parcheggi pubblici dell’ area archeologica con gli infopoint correlati». Nel mirino pure la scelta di trasferire la Borsa del turismo archeologica a Paestum: «è stato distrutto quel poco di indotto che coinvolgeva tutte le strutture turistiche della Laura in occasione della Borsa del turismo archeologico risucchiato insieme a tutti gli altri investimenti della promozione turistica nel buco nero della muraglia di Paestum con vantaggio esclusivo dei soliti noti».

Sica lamenta anche una scarsa attenzione all’ambiente e alle politiche sociali: «È stato distrutto – lamenta l’ex sindaco - un pezzo di area pinetata con il tentativo, maldestramente occultato, di distruggere macchia mediterranea in favore di papocchie private. Il Comune è isolato rispetto all’ intero territorio distrettuale sia nel campo sanitario che dei servizi sociali. Presto ci faranno perdere pure il distretto sanitario. Senza contare i soldi sprecati per continuare a non dare dignitosa sistemazione all’ asfalto della centralissima Via Magna Grecia già di nuovo ridotta a vergogna».

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