«Siamo uniti nella lotta per la sopravvivenza»

Un centinaio di esercenti ha messo in scena il “funerale” del commercio Corteo da via Nicotera a piazza Diaz poi una delegazione è stata al Comune

Alla fine la bara non l’hanno utilizzata. «Noi siamo persone serie e per evitare che ci strumentalizzassero abbiamo lasciato perdere», ha spiegato Marinella Fumo, tra i volti simbolo della protesta. Al corteo silenzioso e ai manifesti i commercianti di corso Vittorio Emanuele non hanno però rinunciato. Ieri mattina, a Nocera Inferiore è andato così in scena il funerale del commercio. Un centinaio di negozianti, ma anche qualche residente della zona tra corso vecchio e Capocasale, ha sfilato da via Nicotera a piazza Diaz per dire no all’estensione della zona a traffico limitato. Una manifestazione partecipata oltre ogni aspettativa, con gli esercenti in prima linea e per nulla intenzionati a demordere, come è potuto accadere in passato: «Siamo uniti perché lottiamo per la nostra sopravvivenza. La nostra categoria – ha aggiunto Fumo, titolare di un negozio di oggettistica – in genere si muove autonomamente, ma ora sentiamo una forte minaccia».

La signora ha fatto parte della delegazione che ieri mattina, al termine del corteo, è stata ricevuta da Manlio Torquato. Con lei Lello Morrone, titolare di una ferramenta, la farmacista Maddalena Sarracino e Luca Orefice, che gestisce un laboratorio dolciario. «Il sindaco ha ribadito che la sua posizione è intransigente – ha detto Orefice – ma la nostra protesta civile e costruttiva non si fermerà». Tra le attività promosse c’è una petizione per chiedere delle modifiche all’ordinanza. In ogni negozio c’è un foglio dove lasciare la propria firma. Ci sarebbero difficoltà anche per la parrocchia: «Il parroco – ha aggiunto Orefice – chiede di essere ascoltato perché le persone che non deambulano hanno difficoltà a raggiungere la chiesa per la messa».

Schierata con i commercianti anche la signora Rita, che vive a via Gramsci: «I problemi non si risolvono chiudendo la strada, ma evitando le doppie file in via Gramsci». E a chi critica Orefice ha replicato: «Si mettessero in gioco e aprissero una partita iva, poi ci verranno a dire che significa avere il negozio vuoto».

Sul fronte opposto la Fiab, il presidente Peppe Senatore ha detto: «Questo per noi è un primo passo verso la liberazione del centro storico dalle auto. In una città dove non esistono infrastrutture ciclabili, la Ztl è un momento di salvaguardia degli utenti più deboli: ciclisti e pedoni». Il rappresentante degli amici della bicicletta ha parlato pure ai negozianti: «Le esperienze di altre città, non solo italiane, ci dicono che la chiusura o la limitazione del traffico può favorirle».

«Non è una contrapposizione – ha detto il sindaco –. L’amministrazione fa le scelte non contro qualcuno, ma per qualcosa. Questa sperimentazione è già ampiamente flessibile e si è andati incontro alle esigenze della zona. Il centro storico non può essere sfogo di chi non vuole percorrere via Nazionale».

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