«Siamo estranei alla tentata estorsione»

OLEVANO SUL TUSCIANO. Tentata estorsione a sfondo sessuale a un operaio, ieri gli interrogatori. Alfonso Stabile, 41 anni, di Olevano, interrogato in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Costantino Onesti, 64, di Olevano, si è difeso ed ha risposto alle domande del giudice Stefano Berni Canani, dichiarandosi estraneo ai fatti. Così come Petrica Dusu, 22 anni, di Montecorvino Rovella. Intanto i difensori Alessandro Chiacchiaro, per Stabile e Dusu, Amedeo Sebastiano e Sandro Celentano, per Onesti, hanno presentato già ricorso al tribunale del Riesame.

La vicenda ha origine un mese e mezzo fa, nella prima decade di ottobre. Un operaio battipagliese, che lavora a Olevano, si presenta ai carabinieri e racconta la sua disavventura al maresciallo Giuseppe Esposito. Rivela la sbandata con una ragazza rumena e il ricatto subìto dai tre pregiudicati. Gli chiesero cinquemila euro per il loro silenzio: “Paga o tua moglie saprà tutto”. La vittima, invece, denuncia il ricatto ai carabinieri. Più volte era stata minacciata. Due volte schiaffeggiata anche davanti ad altre persone. In un mese di indagine i carabinieri hanno raccolto elementi sufficienti per contestare la tentata estorsione.

La procura di Salerno ha inviato le richieste di misura cautelare all’ufficio del gip del tribunale di Salerno che le ha accolte. Le ordinanze sono state eseguite dai militari della compagnia di Battipaglia, guidata dal capitano Giuseppe Costa. Alfonso Stabile è stato accompagnato al carcere di Salerno. Onesti e Dusu, dopo le pratiche di rito in caserma, sono stati condotti agli arresti domiciliari. Ieri gli interrogatori. Ora la decisione spetta ai giudici del Riesame che dovranno pronunciarsi sulle misure cautelari e decidere per l’eventuale scarcerazione.

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