«Si vantava del maiale a De Luca»

Le testimonianze di ex colleghi di Salerno Pulita e la minaccia a Beluto

Alle immagini registrate dalle telecamere in via Lanzalone si sono aggiunte le dichiarazioni del macellaio che avrebbe venduto a M.D.M. la testa del maiale e anche le dichiarazioni di un ex collega di lavoro, che aveva raccolto da lui la rivendicazione del gesto intimidatorio nei confronti del sindaco. È grazie a questo quadro indiziario che Digos e squadra Mobile hanno individuato nel 35ennedella zona orientale l’uomo che il 26 novembre ha varcato il portone del palazzo in cui abita Vincenzo De Luca e ha messo sulla sua cassetta delle lettere la testa di un maiale. Lui nega, ma nel suo appartamento i poliziotti hanno ritrovato un giubbino chiaro e un casco scuro da motociclista che corrispondono a quelli indossati dall’autore del gesto. M.D.M, sulla base della relazione di un medico specialista che lo ha in cura, è stato ritenuto dal giudice «persona socialmente pericolosa, in grado di reiterare con elevata probabilità il suo comportamento delinquenziale», gravato da un precedente penale per violenza sessuale e da una sequenza di azioni criminali “stravaganti” , compiute negli ultimi tempi: dall’appropriazione di un autobus del Cstp, guidato da Salerno a Cava, fino al “cavallo di ritorno” su un messale (il libro liturgico) portato via dalla parrocchia di Sant’Eustachio e per il quale aveva poi chiesto un riscatto.

Il giorno prima dell’episodio della testa di suino lasciata sulla cassetta postale del sindaco , l’indagato aveva minacciato con un bastone Giuseppe Beluto, direttore di “Salerno pulita”: «Se non mi assumete, il posto per te è già pronto al cimitero» la frase acquisita dagli inquirenti. Poi l’intimidazione al sindaco, che per M.D.M. era diventata motivo di vanto. Pochi giorni dopo aveva infatti inveito contro gli ex colleghi di “Salerno Pulita” (da cui non aveva ottenuto il rinnovo del contratto) e si era scagliato anche contro il sindaco, rivendicando il gesto finito sui mass media. Secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe giurato che, se non avesse riavuto il posto di lavoro, De Luca e Beluto la avrebbero pagata. Il 10 dicembre gli agenti della Mobile lo trovarono nella sede di “Salerno pulita” in stato di agitazione, e il 19 lo bloccarono dopo che aveva cosparso di sterco il pavimento degli uffici e svuotato degli estintori in un capannone poco distante. Ora è ricoverato nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa per l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. I suoi legali, Massimiliano Forte e Annalisa Califano, presenteranno sulle condizioni psichiche una consulenza di parte.

Alfonso T. Guerritore

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