oneri di urbanizzazione 

Si valuta la posizione di altre aziende 

Le sei finite nel mirino del Comune rappresentano solo un campione

È soltanto l’inizio. La pioggia di atti di messa in mora e di ordinanze di ingiunzione comunali in area industriale può trasformarsi in un diluvio. È ciò che emerge dai numerosi incontri che si sono svolti a Palazzo di Città nei giorni scorsi: l’assessore all’urbanistica, Stefania Vecchio, ha visto Carmine Salerno, Giuseppe Ragone e Giuseppe Lullo, dirigenti comunali dell’area tecnica, finanziaria e legale.
Le sei aziende finite nel mirino dell’Ente per un buco milionario riguardante il mancato versamento di una parte degli oneri di urbanizzazione sono solo un campione: si valuta pure la posizione di altre numerose aziende dell’area industriale, con l’amministrazione comunale che ritiene ci siano irregolarità contributive e difformità edilizie. Nel verbale di una riunione di fine settembre, si legge pure di una richiesta che l’amministrazione ha avanzato a Lullo, chiamato a proporre istanze di prelievo ai giudici del Tar e del Consiglio di Stato, che nel giro degli ultimi cinque anni non hanno ancora fissato le udienze sui ricorsi delle aziende, che s’erano opposte ai precedenti ordini di pagamento dell’Ente. L’istanza di prelievo è una domanda che serve proprio a sollecitare i magistrati a convocare un dibattimento.
Per ora, contro “Ital Sima” e “PaMaFa Trade” al Tar e contro “Holbek Italiana” al Consiglio di Stato è intervenuto “ad opponendum” il comunale Franco Magliano: i suoi legali sono Paolo de Caterini e Ferdinando Belmonte. Era stato lui a trasmettere all’Ente un esposto sugli oneri di urbanizzazione. Magliano lavora all’area tecnica: dal 2014 non è più un vigile per volere dei commissari, che scelsero la linea dura dopo aver appreso del processo durante il quale, prima che per Cassazione intervenisse la prescrizione, era stato condannato a 8 mesi per rivelazione di segreti d’ufficio.(c. l.)
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