Si spaccia per avvocatessa Condannata a sei mesi

In tribunale la disputa tra la donna e il legale dove esercitava come praticante La sentenza è arrivata al termine di una serie di denunce reciproche

False attestazioni di mandato davanti ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore: era solo una praticante avvocato la giovane B.V., accusata e condannata per false autentiche di mandato difensivo a sei mesi di reclusione con pena sospesa in continuazione, con 1853 euro di spese immediatamente esecutive e spese civili da quantificare in separata sede.

La praticante, con studio a Castellammare presso un dominus noto avvocato, aveva sottoscritto sette diverse pratiche con relativi clienti. «Mi dicevano abbiamo avuto queste multe, io le lasciavo allo studio come prassi». La denuncia nei suoi confronti proveniva dall’avvocato stesso, riferita all’utilizzo del nome del suo dominus con firma apocrifa per autenticare mandato in giudizi instaurati presso tutto il circondario con esito catastrofico causando discredito e pesanti responsabilità professionali, con elenco atti e istanze in giudizi mai concessi.

Il processo si è avvalso di testimoni scafatesi prodotti dal denunciante come persone informate sui fatti. La difesa della praticante condannata , invece puntava su rapporti personali. «L’accordo nostro - aveva riferito al processo – era che tutti gli atti li costituivamo insieme, tanto e vero che c’erano atti di persone conosciute dall’avvocato, che sottoscrivevo anche io nonostante non fossero persone che conoscevo direttamente, mentre per esempio nelle separazioni non potevo stare in giudizio».

La prassi consolidata, secondo la sua versione dei fatti ,era lavorare insieme, con mandati per preparare gli atti dati direttamente dal legale. Poi, prima che si aprisse l’’attuale procedimento arrivato a sentenza di primo grado, le cose sarebbero cambiate in peggio. «Avvocato, gradirei che lei non frequentasse più il mio studio«, le disse la praticante. «Era diventato un pochino ossessivo, perché lui era solito frequentare il mio studio». A queste parole il legale sarebbe rimasto molto male. «È diventato un pazzo». Riferì ancora la praticante sulla questione. “Mi disse testualmente “io ti faccio smettere di fare l’avvocato”. Il processo ha messo uno di fronte all’altro le due versioni , con la denuncia articolata e zeppa di documentazioni per dimostrare le false attestazioni in sede di mandato, con le pratiche incriminate arrivate davanti al tribunale.

Gli episodi oggetto dell’accertamento processuale riguardavano il 2009, epoca dei fatti, con la pronuncia emessa dal giudice monocratico del tribunale di Nocera Inferiore. L’imputata è stata riconosciuta colpevole e condannata a sei mesi in continuazione per aver lavorato in nome e per conto del suo dominus ponendo false attestazioni sui mandati, col reato contestato di falsa autentica di mandato.

(a. t. g.)

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