il retroscena

Si rubavano la droga tra loro

Quella volta che Staffetta riuscì a “fregare” Maria Milone

SCAFATI. Staffetta è un grande consumatore di cocaina. Ha rapporti stretti con la pusher Maria Milone, ne conosce usi e costumi. E pensa a rubarsi la sua droga.

«Sono convinto che la droga la tiene là, dove stanno i pomodori – spiega a Sensale - li vedi, dove ha messo quella cesta, che spesse volte va là. Lo sfizio che me la devo fottere. Lo tiene dentro quel barattolo, qualche volta ci dobbiamo mettere, quando non ci sta lei, trovai sette o otto pallini dentro, me li presi tutti quanti. Mi dovevi vedere, due giorni non uscii da casa, due giorni non si vedeva Vincenzo in mezzo alla strada... quello da una parte è buono che la ragazza sta sempre vicino a me, mi tiene frenato, e come se ne va sono a briglia sciolta. Adesso mi faccio una bella tirata, non penso a nessuno... me ne faccio una, poi un’altra, bello e buono e vedo i mostri...».

Lo status criminale emerge anche da precedenti procedimenti penali, tra cui il processo “Fabbro” a carico di un’associazione a delinquere finalizzata alle armi e alla commissione di rapine ai portavalori.

Quella maxi operazione nacque proprio partendo dal suo monitoraggio e dal suo rapporto col figlio del boss Franchino Matrone. I carabinieri del Ros lo tallonarono per mesi, ricostruendo una fitta rete di rapporti e movimenti, con alcuni soggetti paganesi ora imputati al processo che si rivolsero a lui per reperire delle armi da guerra sul mercato illegale. Staffetta divenne il punto di partenza per una massiccia attività investigativa.

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