Si riprendono la cucina dei poveri

Pagani, prima il Comune la dona alla Caritas poi ci ripensa. Don Flaviano accusa

PAGANI. Il Comune prima concede la cucina alla mensa Tommaso Maria Fusco e poi se la riprende. Don Flaviano Calenda denuncia l’accaduto. La cucina in questione era in dotazione al Fortèco di via S. Erasmo, ma per liberare i locali della struttura che dovrà ospitare gli allievi del plesso di via Taurano, i commissari avevano deciso di dare la cucina alla Caritas.

«I commissari - afferma don Flaviano- ci hanno dato l’ok per andare a prendere la cucina. Ma la terna commissariale dice una cosa, i dirigenti un’altra. I funzionari ci hanno riferito che per avere la cucina bisogna partecipare a un bando». Ancora: «All’improvviso ci hanno comunicano che per avere la cucina dobbiamo partecipare a un bando che scade il 15 febbraio. Dopo che tutto è stato fatto ci è stato riferito che dobbiamo restituirla e che per riaverla si deve partecipare al bando». La mensa Tommaso Maria Fusco ha anche rifiutato una cucina pronta a essere donata da un benefattore per usufruire di quella messa a disposizione dal Comune.

«Bisogna essere seri –prosegue il parroco- questi dirigenti potevano farsi sentire prima e poi la cucina non è stata data a un privato o regalata, avremmo fatto una convenzione con il Comune. La cucina doveva servire alla Caritas dei poveri della parrocchia».

La mensa è nata perché la parrocchia da 120 dovrà assistere 245 persone. «Se la mensa di Tommaso Maria Fusco deve partire con polemiche meglio non farla proprio. Il Comune faccia quel che vuole. Abbiamo chi ci dà una cucina ma devono farlo subito perché non è serio questo modo di fare». Don Flaviano insieme alla Caritas e alla Fondazione Carminello ad Arco hanno pensato di istituire per le persone bisognose della parrocchia una mensa giornaliera.

Gerardo Vicidomini

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