Si finse caporale per avere il finanziamento 

Scafatese a processo: presentò una falsa busta paga a una finanziaria e ottenne oltre 21mila euro 

Come comprare un’auto, rivenderla e vivere felici, o quasi: perché l’illecito è dietro l’angolo, e con esso la contestazione di truffa finita in un capo d’imputazione con tanto di processo disposto davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Nocera Inferiore. È accaduto allo scafatese F. M., 48 anni, il quale risponde delle accuse di falso e di truffa per aver prodotto un documento con cui attestava di essere impiegato al ministero della difesa con il grado di caporale maggiore, percependo uno stipendio di oltre 1300 euro, adoperando il documento per ottenere un finanziamento necessario all’acquisto dell’agognata vettura.
In particolare, l’uomo era riuscito ad ottenere con modalità truffaldine un finanziamento di oltre ventunomila euro dalla società Fga Capital spa per acquistare una Fiat Panda. L’imputato, che dovrà difendersi delle accuse contestate, aveva indotto in errore i funzionari della società mostrando il documento e simulando così un reddito inesistente. La sua solvibilità, necessaria per ottenere i soldi in prestito dalla finanziaria, era accertata e attestata documentalmente, ma con l’inganno: le carte false erano state prodotte ad hoc per ingannare i finanziatori, che infatti hanno liquidato il denaro chiesto. L’imputato, però, dopo aver messo in tasca il denaro ha immediatamente rivenduto la vettura, realizzando un surplus economico di tutto rispetto.
I fatti contestati si riferiscono al 3 dicembre del 2014, con la denuncia presentata dalla finanziaria buggerata sulla base di una garanzia fasulla. Il quarantottenne dovrà difendersi dalle accuse contestate nella sede processuale, chiamato a rispondere di truffa consumata e falso materiale commesso dal privato. Il dibattimento sarà presieduto dal Giudice del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore, dottoressa Anna Allegro: l’inchiesta è stata svolta e portata avanti dai carabinieri, con il coordinamento dell’ex procuratore capo pro tempore Amedeo Sessa.
Alfonso T. Guerritore
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