IL BLITZ

Si finge fotografo, fa sesso con una bimba

Vede gli scatti della 12enne su Instagram e le promette un booking gratis, poi gli abusi in auto: arrestato un 38enne ebolitano

BATTIPAGLIA - Avrebbe fatto sesso con una ragazzina di 12 anni. Il 38enne ebolitano avrebbe ingannato la piccola battipagliese spacciandosi per fotografo e promettendole un booking . E invece – ricostruzione degli inquirenti – l’ha traumatizzata per sempre. Quattro mesi dopo è finito in carcere: l’epilogo della storiaccia lo hanno scritto poco prima dell’alba di ieri i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, diretti dal capitano Samuele Bileti , che, col supporto degli agenti della polizia postale, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo – sposato e con un bimbo di tre anni – portato in carcere a Fuorni. Nel cuore di Eboli, così, gli investigatori battipagliesi hanno dato esecuzione al provvedimento a firma del giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno, richiesto dalla Procura coordinata dal capo dei pm Giuseppe Borrelli all’esito di un’articolata attività d’indagine.

Sui dispositivi elettronici dell’uomo – finiti sotto sequestro – c’era una raccapricciante collezione di materiale pedopornografico: potrebbe essere stato oggetto di scambio con altre persone con le quali l’uomo sarebbe venuto in contatto tramite i social. Materia da investigatori. L’unica certezza sulla terrificante storia – sulla quale la Procura mantiene il massimo riserbo – è che intorno alle cinque di ieri mattina carabinieri e poliziotti hanno fatto irruzione nell’abitazione che l’uomo condivide con la moglie ed il figlioletto, zona centrale di Eboli. Il 38enne è assai noto: è figlio d’un medico di lungo corso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”, lavora con la compagna nel campo dell’estetica ed è appassionato di fotografia. E la macabra vicenda che lacera il cuore della Piana del Sele nasce proprio così.

I fatti risalgono a luglio scorso: su Instagram il 38enne si sarebbe imbattuto in alcuni scatti professionali postati sul profilo della 12enne – aperto a tutti – che ritraevano la piccola nei panni di fotomodella in erba. Il 38enne, un perfetto sconosciuto, a questo punto le avrebbe scritto fingendo d’essere un fotografo. E promettendo alla bambina un vero e proprio booking a costo zero. E la piccola c’è cascata. L’uomo, a quel punto, sarebbe riuscito a strappare un appuntamento alla ragazzina, approfittando d’un momento in cui la piccola non era in compagnia dei genitori. I due, stando alla denuncia successivamente presentata dalla mamma e dal papà della ragazzina, si sarebbero incontrati in via Rosa Jemma di Battipaglia, nella zona tra il Commissariato della polizia di Stato e quello stadio “Pastena” all’ombra del quale da sempre s’appartano coppiette innamorate. A pochi passi dall’impianto sportivo, nei pressi d’un supermercato, s’è consumato l’orrore. Il 38enne e la piccola avrebbero avuto un rapporto sessuale.

Orribile crocevia della vita d’una bimba: c’è un prima e c’è un dopo che non sarà mai più come prima. I genitori della ragazzina, però, s’avvedono presto che qualcosa non va. La piccola racconta loro tutto quello che è accaduto. Mamma e papà sono raggelati. Il silenzio, il pianto. E la rabbia. Si precipitano in via Consolini, sede della caserma dei carabinieri della Compagnia di Battipaglia, al tempo diretta dal tenente colonnello Vitantonio Sisto . E raccontano ogni cosa. I militari avvisano la Procura: scattano le indagini. Il racconto della bimba, ascoltata, viene ritenuto attendibile. E le circostanze riferite trovano riscontro nei filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Tracce dell’auto dell’uomo in orari corrispondenti all’arrivo a Battipaglia e al ritorno ad Eboli. Nel corso dell’inchiesta, i carabinieri vengono supportati dagli agenti della polizia postale: il figlio del medico ebolitano custodisce cumuli di materiale pedopornografico. Quattro mesi dopo, all’alba d’un sabato mattina, il 38enne finisce agli arresti. Martedì sarà interrogato. Poco meno d’un mese fa, da un profilo anonimo, qualcuno aveva lasciato un messaggio contro la pedofilia in calce al post d’una sua familiare. Sempre sui social. Lì dove ha avuto inizio la storiaccia che ha distrutto innanzitutto la vita d’una bimba e dei suoi genitori. E pure quella dei familiari del suo aguzzino.