le reazioni

«Si dia anche ad altri il privilegio di portare i santi»

«Avvertiamo l’esigenza di esprimere pubblicamente all’arcivescovo, monsignor Luigi Moretti, convinta solidarietà e vivissima gratitudine per l’azione pastorale che egli svolge, con saggezza e...

«Avvertiamo l’esigenza di esprimere pubblicamente all’arcivescovo, monsignor Luigi Moretti, convinta solidarietà e vivissima gratitudine per l’azione pastorale che egli svolge, con saggezza e coraggio, anche finalizzandola alla evangelizzazione della pietà popolare e alla purificazione di essa dagli inquinamenti e dalle strumentalizzazioni di qualsiasi natura, nello spirito delle sollecitazioni e dei documenti dell’Episcopato italiano e campano. Accogliamo il suo invito a costruire una comunità unita che, nel rispetto reciproco, si impegni a promuovere sempre e dovunque il bene comune». Professioni, intellettuali, personalità di spicco della Salerno “bene”, all’indomani degli “scontri” dello scorso 21 settembre, avevano messo il loro nome a firma di un manifesto di solidarietà al vescovo Moretti che nei giorni seguenti alla processione della vergogna dava il benvenuto a coloro che entravano in Cattedrale.

«Queste persone - affermano alcuni fedeli delusi dall’atteggiamento di Moretti ora che il vescovo ha fatto un clamoroso dietro front rispetto alle regole che - non sono degne della considerazione del clero? Queste persone che hanno pregato affianco al loro pastore, mentre altri alla fine della processione non si sono neanche fatti il segno di croce, non sono l’espressione più viva della fede salernitana? Perchè il loro pensiero non è stato preso in considerazione?».

La domanda è lecita perchè i 98 che lo scorso anno si schierarono dalla parte di Moretti – e tra loro c’erano nomi conosciuti come l’ex sindaco Mario De Biase, il parlamentare Tino Iannuzzi, l’imprenditore Antonio Ilardi e il giudice minorile Pasquale Andria – potrebbero sentirsi traditi da una chiesa che perdona ma non corregge. Anzi che corregge se stessa e nessun altro.

«Non si poteva tornare indietro sul percorso ma cambiare i portatori? – si chiedono alcuni fedeli, dal primo momento dalla parte dell’arcivescovo tanto da organizzare su internet una petizione per esprimere vicinanza all’alto prelato quando venne pubblicamente offeso – Non si potevano allontanare coloro che proprio secondo l’arcivescovo avevano profanato la festa religiosa? La città di Salerno avrebbe gioito. La stessa città che l’anno scorso si è vergognata pubblicamente sui tg nazionali, avrebbe visto un pastore che redarguisce le sue pecore ribelli, privandole di un privilegio che non meritavano. In questo modo si potevano salvare le tradizioni lasciando però intatta la dignità di un’istituzione”.(fi.lo.)

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