gli imprenditori

«Si consegna tutto nelle mani della politica»

Gallozzi attacca alla presentazione del nuovo servizio di collegamento con l’Australia

Se le regole devono valere per tutti, come aveva sostenuto, appena una settimana fa da Napoli il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio difendendo la bontà della riforma di riordino dei porti italiani, allora «se vi sono dei principi, questi devono valere ovunque».

Dopo il durissimo comunicato di qualche giorno fa con il quale aveva commentato la risposta del sottosegretario Umberto del Basso de Caro all’interrogazione del deputato Pd, Tino Iannuzzi, sul ruolo delle Regioni nelle decisioni sul futuro delle Autorità portuali, Agostino Gallozzi - presidente di Salerno Container Terminal e di Assotutela, associazione che racchiude in città le principali aziende che operano all’interno dello scalo commerciale - riprende il duello a distanza con il Governo sul tema che da un mese esatto sta tenendo col fiato sospeso il sistema portuale cittadino. L’occasione è l’avvio dell’accordo siglato tra la sua impresa e due colossi del settore, la francese CMA-CGM e la tedesca Hapag-Lloyd che già da ieri hanno avviato il servizio di linea fullcontainer EAX (Europe Australia) che oltre a collegare il Paese dei canguri, toccherà anche il Nord Europa, il Mediterraneo, la Cina e l’India, per un totale di 13 navi che partiranno da Salerno. «Se altre regioni d’Italia, come la Liguria, la Puglia e la Sicilia hanno mantenuto due Autorità portuali - è stato il suo ragionamento - anche la nostra regione dovrebbe fare altrettanto. La lotta della Campania, e dunque non solo di Salerno, - ha sostenuto Gallozzi - dovrebbe essere quella di mantenere due autorità portuali anche nella nostra regione. Se ci sono riusciti altrove, valutando che questa scelta fosse più coerente con la crescita, lo sviluppo e la competitività, io penso che possa avvenire anche qui».

Per l’ex presidente di Confindustria la riforma, così com’è stata partorita da Palazzo Chigi, è una «finzione». «È una legge inadeguata che consegna tutto il sistema della portualità in mano alla politica. Questa ipotesi di riforma era partita in maniera non completamente compresa e quindi all’inizio c'è stato un certo livello di disattenzione rispetto alla sua reale portata. Oggi - ha proseguito - invece viene esaminata in piena consapevolezza e quindi tutti i livelli sono allertati affinché anche in Campania si abbia una portualità forte che sia molto competitiva e coerente». La battaglia, dunque, non è ancora persa. Tant'è che Gallozzi ha anche ribadito la volontà di non lasciare Salerno. «C'è un legame fortissimo tra impresa e la città. Siamo qui dal 1952 e ci saremo per tanti altri anni. Le imprese come la nostra - ha rimarcato - però, devono essere accompagnate da un sostegno istituzionale che favorisca non soltanto l’insediamento ma anche il mantenimento e lo sviluppo delle attività che sono la premessa per l’occupazione Con il percorso che stiamo compiendo, ovvero di essere sempre più forti sul mercato internazionale, credo che nessuno potrà mettere in discussione la nostra permanenza anche perché qui occupiamo 300 persone».(m.a.c.)

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