agricoltura

Si affaccia la nuova leva di giovani scolarizzati

«Già non aver peggiorato il dato, rispetto al primo trimestre del 2012, è un fatto positivo in questo contesto di crisi». Domenico Oliva, direttore provinciale della Cia, la Confederazione italiana...

«Già non aver peggiorato il dato, rispetto al primo trimestre del 2012, è un fatto positivo in questo contesto di crisi». Domenico Oliva, direttore provinciale della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, è portato a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Nei nostri uffici – spiega - stanno arrivando molti giovani che vogliono dedicarsi all’agricoltura. Ed è un fatto molto importante, anche perché non provengono da famiglie agricole. Si tratta di giovani scolarizzati, che immaginano un’agricoltura più evoluta, che non si occupi solo della produzione, ma anche della commercializzazione e, in alcuni casi, della trasformazione».

Per Oliva questo è un segnale importante, la crisi sta spingendo ad un ritorno all’agricoltura, ma con un approccio molto diverso rispetto al passato. «Prima i contadini si dedicavano solo alla produzione, ora i giovani capiscono che se si vuole il valore aggiunto bisogna gestire tutto il processo».

Oliva, a mo’ di esempio, racconta un episodio alquanto recente: «Un ex lavoratore edile, espulso dal settore per la grave crisi delle costruzioni, si è rivolto a noi. Ha dei terreni collinari nel Cilento e ha deciso di mettere su un allevamento di capre, per produrre e commercializzare formaggi di qualità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA