Si è spento D’Alessio, sindaco galantuomo Indossò la fascia tricolore per due volte

S’è spento in silenzio, come chi non vuol dare fastidio a nessuno. Nella notte tra lunedì e martedì, Battipaglia ha perso il sindaco galantuomo: se n’è andato a 66 anni l’avvocato Pasquale D’Alessio...

S’è spento in silenzio, come chi non vuol dare fastidio a nessuno. Nella notte tra lunedì e martedì, Battipaglia ha perso il sindaco galantuomo: se n’è andato a 66 anni l’avvocato Pasquale D’Alessio (foto): “Lino”, come lo chiamavano tutti. Il carcinoma polmonare alla fine ha avuto la meglio e il cuore dell’avvocato gentiluomo s’è fermato al “Santa Maria della Speranza”. Zariano di ferro, D’Alessio è stato sindaco facente funzioni in due occasioni: la prima volta alla fine di aprile del 1997, quando Fernando Zara fu arrestato; nel secondo caso, invece, subentrò al dentista, che preferì decadere nominandosi presidente di “Alba Nuova” dal 31 marzo del 2001 al 10 giugno del 2002. Fu lui, in quei giorni, a condurre con l’allora commissario all’emergenza rifiuti, Antonio Bassolino, la trattativa che avrebbe portato il suo successore, Alfredo Liguori, a stipulare con Palazzo Chigi il famoso protocollo d’intesa con il quale, in cambio dell’ok al Cdr, la presidenza del Consiglio dei ministri assumeva con la capofila della Piana degli impegni che poi furono disattesi. Con Zara, l’ex giudice di pace D’Alessio ha condiviso la buona e la cattiva sorte: i successi elettorali e il fango dei procedimenti penali, terminati con l’assoluzione. «Non mi sarei mai aspettato di vederlo nella bara - ha detto Zara dopo essere stato in obitorio - in quel passato che mi onora, è stato un collaboratore leale, un uomo probo e onesto, un nobile d’animo al quale sono stato e sarò sempre riconoscente». D’Alessio lascia la moglie Anna Sica e il figlio Italo: sarà sepolto nel suo paese d’origine, Calabritto, dov’era presidente del Consiglio comunale. Proprio lì, oggi alle 10,30, saranno celebrati i funerali.