Si è fermato il cuore di Yoara Soglia

La ragazza è deceduta dopo un’agonia durata dieci giorni. I parenti hanno autorizzato l’espianto degli organi

Yoara Soglia non ce l’ha fatta. Yois, così la chiamavano gli amici, è morta a 19 anni per un incidente stradale. I medici dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore ce l’hanno messa tutta per salvarle la vita, ma lei non si è più svegliata dalla maledetta sera dello schianto contro un muro a Castel San Giorgio.

L’utilitaria Fiat su cui viaggiava insieme ad un amico, nella notte tra il 15 e il 16 febbraio, si scontrò contro un muro ed un palo della pubblica illuminazione in località Santa Croce, nei pressi dell’industria “National Can Italia”. L’impatto per lei si è rivelato troppo forte. Il ragazzo, dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, è fuori pericolo. Dopo undici giorni di agonia, i sanitari della rianimazione nocerina hanno avviato le operazioni per l’accertamento della morte cerebrale. Il direttore sanitario dell’ospedale, Maurizio D’Ambrosio, intorno alle ore 14.00 di ieri ha così convocato il collegio deputato al rilievo della cessazione delle funzioni dell’encefalo. Un’attività durata sei ore durante le quali sono stati ripetuti diversi esami per il rilevamento di eventuali funzioni vitali. Non c’è stato però nessun segnale.

Era già da qualche giorno che le speranze si erano fortemente affievolite. Il papà e la mamma, insieme alla sorella e gli amici che per tutto il tempo del coma hanno affollato la sala d’attesa del reparto di viale San Francesco, avevano però confidato in un miracolo. Una ragazza bellissima Yoara, aveva frequentato l’istituto alberghiero “Domenico Rea” di Nocera Inferiore. La sua passione era la danza, nei giorni scorsi sulla pagina Facebook della scuola era stata pubblicata una foto di incoraggiamento che la ritraeva mentre si esercitava con le compagne. Anche la torta per il diciottesimo di compleanno era caratterizzata da quelle scarpette rosa indossate fin da piccola. Castel San Giorgio è sotto shock tutta, in particolare la frazione Aiello dove Yois viveva con la sua famiglia.

Nei giorni scorsi in tanti si erano stretti intorno ai Soglia. Sui social network numerosi le frasi di incitamento scritte a corredo delle numerose foto che ritraevano la giovanissima. L’ultima immagine l’aveva postata lei stessa il 13 febbraio, era ritratta con i capelli raccolti ed una camicia di jeans della sua amica Erika, la stessa persona che il 18 febbraio scriveva: «Te l’ho fatta io sta foto, come le altre mille che ti facesti fare quel giorno. E questa che indossi è la mia camicia che ti piace tanto e che sarà tutta tua appena potrò riabbracciarti e farti le coccole. Siamo qui ad aspettarti». Purtroppo non sarà così. Yoara però continuerà a vivere nel corpo di tante altre persone. I genitori hanno dato il consenso all’espianto degli organi. Un ultimo grande gesto d’amore.

L’équipe di chirurghi, subito dopo l’ultimazione della fase di accertamento di morte cerebrale, ha proceduto al prelievo multiorgano. La notte dell’incidente a condurre i rilievi furono i carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia di S. Severino, diretta dal capitano Rosario Basile, insieme agli uomini della stazione di S. Giorgio. Fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberare Yoara e il ragazzo che era con lei. Lui, un 23enne di S. Valentino, fu denunciato per guida in stato di ebbrezza in quanto il valore di alcool nel suo sangue superava 2.50 punti. La morte della ragazza potrebbe spingere la Procura del tribunale di Nocera Inferiore a formulare accuse nei confronti del giovane.

Salvatore D’Angelo

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