Sgombero degli abusivi Il giudice blocca il diktat dei commissari

Accolto il ricorso di due famiglie che vivono in via Turco Palazzo di Città ora teme l’effetto domino di altre istanze

Accolte le opposizioni degli occupanti gli alloggi di via Turco, al civico 6. Il tribunale di Salerno ha congelato le ordinanze di sgombero coatto disposte dalla commissione straordinaria che regge le sorti del Comune. Le case di via Turco erano finite nel giro di vite sugli alloggi occupati in città in modo irregolare. L’opposizione allo sgombero, presentata da due inquilini, assistiti dall’avvocato Giuseppe Russo, avverso all’ordinanza sindacale, è stata dichiarata ammissibile dal giudice Antonella Di Stasi. La causa sarà discussa nel merito all’udienza del prossimo 8 aprile. Gli occupanti, intanto, incassano un punto a proprio favore.

Dopo l’eco degli sfratti forzati di via Etruria e via Manfredi, citati anche nella relazione del Ministero degli Interni sullo scioglimento per infiltrazione camorristica del Comune, nonché richiami in alcuni procedimenti penali pendenti al tribunale di Salerno, la commissione straordinaria, all’inizio dell’anno, aveva deciso di attuare una stretta sulle proprietà immobiliari comunali occupate da famiglie che non ne avevano titolo. A seguito di un summit in Comune, presenti la polizia municipale e componenti dell’ufficio tecnico, fu stilata una mappa degli alloggi e fu avviata una strategia per sgomberarli.

Gli immobili interessati dai controlli sono ubicati in via Manfredi, via Filigalardi, via Plava e in zone rurali come l’Aversana. Nell’elenco finirono anche gli alloggi di via Carmine Turco, quelli del civico 6. Ai capifamiglia fu notificata, nei giorni seguenti, un’ordinanza di sgombero coatto. Gli fu intimato, in altri termini, di lasciare l’abitazione. Nel caso contrario sarebbero intervenute le forze dell’ordine, liberando le case e ristabilendo la piena titolarità comunale.

Per gli alloggi di via Turco – come ha dimostrato l’avvocato Russo in tribunale – gli occupanti erano entrati in possesso degli immobili in modo legale. All’origine dell’occupazione, infatti, c’è una legittima concessione comunale. Lo sgombero deciso dal Comune si basava sulla durata della concessione, ampiamente scaduta. Su questo punto la difesa dei due inquilini si è soffermata, dimostrando che il Comune non doveva agire con lo sgombero coatto, ma chiederlo attraverso il rito ordinario stabilito dal codice civile. In altri termini l’avvocato Russo sostiene l’illegittimità dell’atto prodotto dal comune che dispone lo sgombero con la forza.

Le opposizioni al provvedimento commissariali sono state accolte dal tribunale, stabilendo un precedente al quale si possono appellare anche gli altri inquilini, chiedendo alla magistratura l’annullamento dello sgombero disposto nei mesi scorsi nei loro confronti.

A tali ordinanze di sfratto non ha fatto seguito, almeno fino ad oggi, alcun atto esecutivo forzato.

Tali provvedimenti forse sono stati rallentati proprio dalla presenza di ricorsi pendenti davanti all’autorità giudiziaria.

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