Sgombero campi rom Alfano: «Bene De Luca»

Il ministro dell’Interno d’accordo col governatore: «Lo chiede anche l’Europa» Bonavitacola contro Gomorra: «Bravi i sindaci che vietano le riprese»

SALERNO. «Non solo non mi sorprende l’affermazione di Vincenzo De Luca, che ha dichiarato di voler smantellare i campi rom presenti sul territorio. Ma sono anche in perfetta sintonia con lui. E, pertanto, condivido in pieno il suo pensiero». Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Salerno per la festa nazionale di Scelta Civica, incalzato dalle domande del direttore de L’Espresso, Luigi Vicinanza, ha promosso a pieni voti il programma sulla sicurezza del governatore della Campania. Che, proprio su questo tema, ha annunciato, tra le priorità, anche lo sgombero di tutti i campi rom presenti sul territorio regionale. “Abbiamo cominciato - ha detto riferendosi a De Luca - a sentirci assiduamente e a lavorare assieme, proprio sulla questione della pubblica sicurezza, che è uno degli argomenti più importanti e vitali per il Sud. Martedì prossimo, presso il Viminale, è stato convocato il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico in Campania, durante il quale saranno prese decisioni importanti. Perchè il primo pilastro sul quale si deve puntare per rilanciare, anche economicamente, il Mezzogiorno è quello della sicurezza e delle legalità. E ci riusciremo con un grande investimento, di uomini e di tecnologia».

E in questo contesto s’inserisce alla perfezione anche la chiusura annunciata degli accampamenti popolati dagli zingari. «Gli insediamenti dei nomadi - ha rimarcato Alfano - vanno assolutamente smantellati. Non lo diciamo solo noi ma è anche una direttiva europea». Il ministro dell’Interno e leader del Ncd, inoltre, ha precisato come l’azione, in questo caso, non possa ricadere soltanto sull’Amministrazione regionale ma debba, piuttosto, essere sinergica con le realtà politiche locali. «I Comuni - ha spiegato - devono farsi carico di chi vuole più vivere nell’illegalità, preferendo emergere dall’anonimato e da una condizione borderline». Dunque piena disponibilità verso chi accetta questa nuova realtà ma, al tempo stesso, pugno di ferro nei confronti di chi si dimostra inadempiente e riottoso. « Chi non accetta queste regole - ha ammonito Alfano - deve andarsene. Perchè chi viene in Italia deve rispettare le nostre leggi».

Dunque il Governo appoggia pienamente l’azione intrapresa dal presidente della Regione, che mira a ristabilire la legalità in Campania, partendo proprio dall’eliminazione e baraccopoli.

Un concetto quest’ultimo che ha ribadito anche il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola, intervenuto nel dibattito sulla terra dei fuochi. «Nei campi rom - ha precisato - s’annidano atrocità inenarrabili. Qualche mese fa ho visitato l’insediamento di Giugliano e ho visto bambini che camminavano scalzi tra fili elettrici scoperti e immondizia, mentre un odore acre di copertoni bruciati riempiva i polmoni. Ho resistito solo 10 minuti e poi sono dovuto scappare via. Perciò la promessa presa di demolire campi rom non è una battaglia razzista ma piuttosto un impegno d’onore». Bonavitacola ha anche anticipato come a «Giugliano si stia studiando con il sindaco della città di effettuare un censimento della popolazione rom per dare un’opportunità d’inserimento. E chi non ci sta deve abbandonare il nostro Paese».

Il vice governatore ha parlato anche di un altro “fantasma” che deve essere assolutamente esorcizzato. «Dobbiamo liberarci dal “gomorrismo” - ha chiarito con un neologismo - che è un filone di pensiero che identifica la Campania col malaffare. E la sua parte peggiore è un programma politico in cui comanda la camorra e in cui la classe politica è uno schifo. Il gomorrismo è diventato un brand e, perciò, io saluto e plaudo ufficialmente, come amministratore della Regione, i primi cittadini che hanno impedito le riprese di una famosa serie televisiva (riferendosi a Gomorra ndr)».

Bonavitacola ha pure affrontato il tema scottante delle ecoballe, che come una spada di Damocle pendono sulla testa e sul bilancio della Regione. «Tutte assieme - ha detto - riempiono 130 ettari di terreno. Vale a dire 260 campi di calcio, per nove metri d’altezza». Anche in questo caso, tuttavia, la Regione ha in serbo una soluzione. Anche perchè, come ha precisato Bonavitacola «non è un punto del programma ma una questione d’onore». «Abbiamo preso l’impegno - ha concluso - e lo porteremo a termine. Perchè in caso contrario perderemo la faccia»

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