Salerno

Sgarbi loda il Crescent «Chiarezza sul cachet»

Il Comitato contrario alla realizzazione dell’opera annuncia la presentazione di un’istanza al Comune: «Il critico d’arte è stato pagato e da chi?»

Domani il comitato No Crescent presenterà istanza di accesso agli atti al comune di Salerno per conoscere la determina municipale con la quale è stato disposto il cachet in favore del critico Vittorio Sgarbi. «La incredibile piroetta sul Crescent da parte del critico d’arte ha suscitato stupore e ilarità, in città come in ambito nazionale - si legge in una nota del Comitato - I cittadini hanno manifestato in decine di mail inviate al comitato lo sgomento per la nuova presa di posizione del critico sul fabbricato di Bofill, passato da “ministero sovietico che rappresenta una delle opere più brutte del mondo” a complesso “bellissimo” capace, con le sue colonne doriche posticce, di rievocare la perfezione dei templi di Paestum».

Molti i cittadini che in queste ore hanno chiesto ai membri dell’associazione «se il comune avesse previsto un compenso per Sgarbi e l’entità dello stesso. Ora il comitato, con l’istanza di accesso, cercherà di fare luce sulla vicenda».

«L’intera operazione appare, in verità, costruita “ad arte”, ufficialmente per perseguire lo scopo di far presenziare Sgarbi all’accensione delle “Luci d’artista” ma in realtà prefiggendosi un obiettivo ulteriore, non dichiarato: fare dell’evento uno spot per un politico e un annuncio pubblicitario per un condominio privato. Una sorta di pubblicità a favore del Crescent, pubblicità, però, sicuramente ingannevole viste le convinte, motivate e veementi critiche di qualche tempo fa. E’ da vedere se e in che misura lo spot è stato pagato dalla collettività».