Sfruttamento di minorenne In cinque a processo

CASTEL SAN GIORGIO. Compariranno il prossimo 19 settembre davanti al Gup i protagonisti della vicenda di sfruttamento sessuale in famiglia, vittima una tredicenne: tra le persone accusate di aver favorito e sfruttato la prostituzione della ragazzina ci sono la madre, in carcere dallo scorso autunno, un artigiano piastrellista che “rivendeva” le prestazioni di entrambe, il fidanzato della ragazzina che risponde di violenza sessuale e altre due persone impegnate, secondo le accuse della procura nella ricerca dei clienti.
La giovanissima, secondo le indagini dei carabinieri di Castel San Giorgio, sarebbe stata più volte costretta a subire rapporti sessuali con il consenso della madre, una quarantenne di Castel San Giorgio, difesa dall’avvocato Carmelina Maiorino, finita in manette lo scorso ottobre con l’accusa di favoreggiamento e organizzazione della prostituzione minorile. L’altro protagonista della scabrosa vicenda era il piastrellista, 62 anni, anche lui finito in carcere, accusato a sua volta di favoreggiamento di prostituzione minorile e di atti sessuali a danno della minore.
L’incidente probatorio ha di fatto blindato quanto raccolto in sede investigativa, presenti le parti, la vittima-teste chiave e il pm che coordinò le delicate indagini, Elena Guarino della Procura di Salerno, con le audizioni svolte in modalità protetta.
Il contesto rimesso insieme dall’indagine comprende motivazioni legate a sesso e soldi dietro uno scenario di degrado, in parte noto ai servizi sociali che seguivano alcune delle persone coinvolte per conto del Comune. Le indagini iniziali dei carabinieri si svilupparono dalle prime confidenze della nonna della piccola, a sua volta vittima in passato di un’aggressione con coltello subita dalla nuora per dei buoni postali.
Alfonso T. Guerritore
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