Sforzo comune per le scuole di Medicina 

Dopo la bocciatura di due corsi, appello del deputato Iannuzzi e della Cisl. Altri sette accreditamenti sono provvisori

«Dobbiamo lavorare tutti assieme per riavere le scuole di specializzazione di oncologia medica e igiene e medicina preventiva ma anche per averne altre». Il parlamentare Tino Iannuzzi del Partito Democratico interviene nel dibattito sulla bocciatura di due scuole di specializzazione per medici all’Università di Salerno, decretata dal Ministero dell’Istruzione. «Abbiamo una tendenza di costante e graduale crescita delle scuole e delle borse riconosciute a Salerno – ricorda Iannuzzi – Un trend che deve continuare e rafforzarsi. Abbiamo in pienezza di autonomia 11 scuole e un numero di borse che sono state aumentate a 45 grazie al contratto integrativo della Regione. Tutti insieme dobbiamo lavorare sia affinché gli accreditamenti provvisori delle scuole diventino permanenti, perché si recuperino le due scuole che quest’anno non sono andate a buon fine e ne vengano approvate altre. Bisogna cominciare da subito a lavorare per arrivare, nell’estate 2018, a conseguire nuovi risultati di crescita nelle assegnazioni di scuole e borse di studio».
Il deputato, da anni impegnato anche in questo settore, sottolinea la necessità di recuperare sia la scuola di igiene e medicina preventiva, che ha già dei borsisti, sia quella fondamentale di oncologia medica, vista la diffusione della patologia. Un buon numero di scuole specializzazione non è importante solo per gli studenti salernitani ma anche per i tanti pazienti e il territorio. «Secondo me – aggiunge Iannuzzi – l’obiettivo dell’Azienda ospedaliera integrata deve essere quello di creare una moderna cittadella ospedaliera e universitaria che sia all’avanguardia, basata su una profonda integrazione tra universitari e personale medico. Con le scuole di specializzazione si crea un sistema virtuoso di assistenza e cura dei pazienti e di ricerca. Un’esigenza che deriva dalla necessità di avere medici sempre più preparati ma che ha l’obiettivo di fare di Salerno un punto di riferimento per la ricerca di nuove tecnologie e cure, occasione di incontri nazionali e internazionali e di confronto, il che si tramuta in una ricaduta positivo sulle popolazioni».
Ieri la Cisl Unisa si è detta preoccupata dalla notizia del mancato accreditamento e anche dal fatto che altre sette scuole hanno ottenuto un accreditamento solo provvisorio. «Il decreto ministeriale 2499 del 25 settembre non ha colpito solo Salerno – rimarca il sindacato – riguarda 130 scuole di medicina rispetto alle circa 1.435 valutate su tutto il territorio nazionale». «Occorre massimo impegno da parte di tutti – ha dichiarato Pasquale Passamano, responsabile della Cisl Federazione Università di Salerno – ed in primis da parte di chi guida l’Università di Salerno, affinché venga recuperato il danno subìto da Medicina e soprattutto vengano date certezze agli studenti specializzandi che frequentano le scuole non accreditate o con accreditamento provvisorio. Siamo certi – afferma – che è già partita la “macchina” operativa per recuperare tale situazione e per evitare al nostro Ateneo una ulteriore esposizione mediatica, anche alla luce delle polemiche scaturite negli ultimi tempi». Il riferimento è a i contrasti nati tra il primario e docente universitario di Chirurgia generale del presidio ospedaliero di Cava de’ Tirreni ed i vertici dell’Azienda ospedaliera; e alla rimozione del Direttore generale Cantone da parte dei vertici regionali. In definitiva, per la Cisl Università «sebbene sei zcuole accreditate e sette accreditate provvisoriamente non siano pari a zero, bisogna fare di più».
Salvatore De Napoli
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