il vicesindaco

«Sfogo legittimo Ma non si fanno fori alla barca Così s’affonda»

«Uno sfogo legittimo in un momento politico tanto acceso». Il vicesindaco Ugo Tozzi smorza i toni, e giustifica Bruno Di Cunzolo per la «sfuriata» di mercoledì sera. Ora, però, c’è incertezza:...

«Uno sfogo legittimo in un momento politico tanto acceso». Il vicesindaco Ugo Tozzi smorza i toni, e giustifica Bruno Di Cunzolo per la «sfuriata» di mercoledì sera. Ora, però, c’è incertezza: «Quello che succede domani, non lo so». Tozzi dice che «il litigio nel chiuso di una stanza, in politica, c’è sempre stato», ma prima rimanevano lì, «perché c’erano i partiti», mentre «oggi ci sono Facebook, Whatsapp, i social e i giornali». Il vicesindaco chiarisce che c’è una denuncia condivisa per quanto accaduto alla capostaff Esposito, e auspica che «anche dall’opposizione arrivi la solidarietà», perché di episodi gravi ce ne sono già stati: «il proiettile alla sindaca». E per Tozzi «sarà stata proprio la tensione per il problema della capostaff a far sì che Di Cunzolo s’inalberasse». Di fronte alle pressioni alle quali è stato sottoposto «moralmente e psicologicamente, chiunque crollerebbe». L’anestesista dichiara di «credere nello scontro forte», provocato anche dalla sua scelta di difendere l’assessore Michele Gioia: «Sta lavorando bene, lo ribadisco, e anche i consiglieri, mercoledì sera, hanno riconosciuto la valenza della giunta». Tozzi usa una metafora: «Se siamo sulla stessa barca, non posso fare dei fori col rischio che affondi, altrimenti s’affonda tutti...». Eppure Di Cunzolo lo accusa di cerchiobottismo: «Non ho due pesi e due misure - ribatte - e avrei voluto confrontarmi col coordinatore, perché, anche in merito al documento che esprimeva il malcontento consiliare, mi chiedo come mai non parlarne se non sui giornali... la correzione non la puoi fare sul giornale o su un palco...». E sul futuro dice: «Io non so nemmeno se Di Cunzolo se n'è andato veramente...».