Settimana corta alle medie La proposta divide Nocera 

L’idea dell’avvocato Vagito: «Uniformiamo l’orario a quello delle elementari» Contraria la Lamberti, vicepresidente della Consulta. Diplomatica la Fortino

Settimana corta per le scuole medie di Nocera Inferiore? Una proposta che divide l’opinione pubblica. A formularla è stato Andrea Vagito, l’avvocato e cittadino attivo ha affidato l’idea ai social network: «Considerando che la settimana scolastica termina il sabato alle 13, mi chiedo e giro a voi genitori la domanda: non sarebbe cosa buona e giusta se i nostri ragazzi dedicassero il sabato mattina a se stessi?». L’occasione «per riposare la mente dalle fatiche di un’intensa settimana, coltivare le proprie passioni, stare in famiglia, trascorrere (per chi può permetterselo) un weekend fuori porta; per vivere, insomma, la loro splendida età». La proposta di Vagito è «equiparare gli orari scolastici delle scuole elementari a quelli delle medie, ormai riunite in istituti comprensivi».
L’avvocato ha avviato un sondaggio, se trovasse concretezza si potrebbe inoltrare la proposta ai dirigenti per fare «mezz’ora in più al giorno durante la settimana ovvero un recupero pomeridiano prestabilito». I commenti al post su Facebook non sono mancati, molti dei quali entusiasti per l’idea.
Sulla proposta assume invece una posizione contraria Patrizia Lamberti, presidente del consiglio del quinto istituto comprensivo e vicepresidente della consulta scolastica comunale. Lamberti, che per motivi professionali conosce bene il mondo della formazione e dell’università, afferma: «Io sono contraria alla settimana corta, così come lo sono stata già in passato per le elementari. La quantità di dati che ricevono i ragazzi non sarebbe supportata. Nelle ultime ore della giornata i ragazzi non sarebbero ricettivi. Come quantità di didattica si perde un 10 per cento di attività».
La situazione diventerebbe complicata per chi già fa dei rientri, al quinto comprensivo ci sono sezioni con la mensa e le attività pomeridiane. Insomma, non è una decisione facile. «Ci sono problemi di diverso ordine. Non è solo un problema di didattica, ma di acquisizione delle informazioni. Non siamo macchine che recepiamo sempre alla stessa velocità. Se poi è una questione familiare o di organizzazione economica delle scuole, allora è un altro discorso». Lamberti è talmente agli antipodi che propone addirittura di «ripristinare i sei giorni anche per le elementari».
La settimana corta per le medie non è una novità. Qualche anno fa fu fatto un sondaggio tra i genitori degli alunni dell’ex “Genovesi-Alpi”. Il consiglio d’istituto era per i cinque giorni, ma il grosso delle famiglie bocciò l’idea, tant’è che non è stata attuata. Diplomatica la risposta dell’assessore alla scuola, Federica Fortino: «Potrebbe essere un’occasione di ottimizzazione e agevolazione generale, ma essendoci l’autonomia tutto dipende dal volere dei dirigenti in accordo con docenti e studenti. Essendo questi ultimi coloro che vivono a 360 gradi la scuola, se per loro risulta più conveniente e produttivo, che ben venga. Tuttavia, concordo sull’incremento dell’attività artistica e sportiva nella scuola. L’aumento di queste discipline agevola l’integrazione tra i nostri concittadini più piccoli».
Salvatore D’Angelo
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