Seta: il Pd e i sindacati contro Torquato

Sulle sorti della “mista” esplodono i dissensi. Ianniello chiede il cambio della giunta, Cgil e Cisl rompono con il sindaco

«Debbono cambiare rotta»: inappellabile il giudizio del segretario cittadino del Partito Democratico, Antonio Iannello, all’indirizzo di sindaco e maggioranza. «La delibera votata dalla maggioranza – aggiunge – denuncia la totale inadeguatezza a governare».

Dimissioni? Non quelle del sindaco, lasciano intendere i democratici. Che non vogliono certo un nuovo commissariamento della città. Dunque, nel mirino del Pd finisce la giunta. A Iannello fa infatti eco il consigliere comunale Enrico Esposito: «Questa amministrazione – dice – è come la nave Concordia e Torquato è il novello Schettino. La Se.t.a. è invece lo scoglio galetto».

Non si fa attendere la reazione del sindaco. «Ci hanno portato sugli scogli. Stiamo tentando di disincagliare la nave», ha dichiarato Manlio Torquato. «Pensassero – ha voluto aggiungere - il primo cittadino - a cos’hanno combinato. Sono stati loro peggio di Schettino. Se il debito con la Se.t.a. è quello che è, Iannello e i suoi qualche domanda dovrebbero pur farsela. Noi, dal canto nostro, non ci siamo sottratti al dialogo neppure in consiglio comunale quando c’eravamo detti disponibili a ritirare il punto numero 3 della delibera (quello sul mandato alla giunta)».

Oltre al fronte politico, particolarmente caldo, la vertenza Se.t.a. intanto mina anche i rapporti tra l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore e le organizzazioni sindacali. Di piombo l’atmosfera innescata dal summit che si è tenuto di ieri mattina. Al sindaco Torquato – invano - era stato chiesto di sottoscrivere un impegno formale nella direzione della tutela delle maestranze. Al cardiopalma l’attesa per l’assemblea di domattina, chiamata anche a ratificare il differimento al 30 ottobre dei licenziamenti degli operatori del cantiere nocerino. «Abbiamo chiesto al sindaco di predisporre la prosecuzione del servizio con la Se.t.a. anche durante lo scioglimento – ha spiegato Tonino De Michele, esponente della Cisl – calibrando ovviamente il costo al servizio effettivamente reso e alla carenza di organico che affligge il cantiere».

Il mantenimento dei livelli occupazionali innanzitutto anche nell’azione della Cgil. «Sulla scorta dell’articolo 6 del contratto nazionale – ha detto Leonardo Tortora – avevamo chiesto garanzie per un passaggio diretto e immediato di cantiere, così da poter mettere al riparo quanto maturato dai lavoratori negli anni. In assenza di questo, avevamo almeno chiesto che ci venissero fornite garanzie, per iscritto, sul fatto che i lavoratori non perderanno nulla in busta paga. Il sindaco, però, non ha voluto sottoscrivere alcunché. Aspettiamo dunque la riunione di domani con l’augurio che i due sindaci non mettano concretamente a rischio la salvaguardia dei lavoratori». In caso contrario, fanno sapere i rappresentanti sindacali, «già domani pomeriggio decideremo quali azioni mettere in campo».

Torquato sottolinea però di non «essere tenuto a sottoscrivere atti sotto dettatura e non sono disposto a subire condizionamenti». Chiosando: «È chiaro che la tutela della città e dei lavoratori resta la priorità assoluta».

Linea di condotta ribadita – cercando di tranquillizzare soprattutto sui tempi di “transizione” - anche dal consigliere Paolo De Maio, che spiega: «Non è che allo scioglimento si puà arrivare pigiando semplicemente un bottone» .

Patrizia Sereno

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