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Sesso in cambio di lavoro Il barista ai domiciliari

CASTELCIVITA. Ai domiciliari Domenico Lucia, il barista di Castelcivita accusato di violenza sessuale e sfruttamento di manodopera in un’inchiesta su un giro di immigrazione clandestina e...

CASTELCIVITA. Ai domiciliari Domenico Lucia, il barista di Castelcivita accusato di violenza sessuale e sfruttamento di manodopera in un’inchiesta su un giro di immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Il Tribunale del Riesame (giudici Palumbo, Sgroia e Rulli) ha confermato ieri il quadro indiziario ma ha disposto per il 46enne l’attenuazione della misura cautelare. Lucia ha quindi lasciato il carcere ed è adesso agli arresti domiciliari, al pari del presunto complice Domenico Guarracino, il 74enne di Albanella considerato il dominus dell’organizzazione. Secondo l’accusa formulata dal sostituto procuratore Roberto Penna era stato organizzato tra Alburni e Piana del Sele un giro di donne provenienti dall’Est europeo, costrette a cedere parte dei loro guadagni e a subire le avances dei datori di lavoro. Domenico Lucia era uno di questi, e proprio dalla denuncia di una donna che era stata condotta a lavorare nel suo bar è partita l’indagine della magistratura. La 35enne, proveniente dalla Romania, si era rivolta ai carabinieri di Castelcivita denunciando di essere costretta a versare a Guarracino una parte dei seicento euro di retribuzione mensile e di subire finanche ricatti sessuali. Le sarebbe stato richiesto, per non perdere l’impiego, di soddisfare le richieste sia del datore di lavoro che di altre persone, richieste a cui lei invece si sarebbe sottratta denunciando tutto alle forze dell’ordine. Nelle dichiarazioni ha affermato che il suo non era l’unico caso, ma che nella stessa situazione si trovavano anche altre ragazze immigrate dall’Est, poi ascoltate dagli inquirenti.

Ieri il Riesame ha confermato per Lucia il quadro indiziario, accogliendo l’istanza di scarcerazione presentata dal difensore Francesco Oliveto. Nei giorni scorsi era stata confermata per Guarracino l’accusa di estorsione, mentre secondo il Tribunale della libertà non vi sarebbero gli estremi per ravvisare a suo carico le ipotesi di violenza sessuale e intermediazione di lavoro nero. Il Riesame ha inoltre rimesso in libertà la compagna romena di Guarracino, Cristina Stoica, 38 anni, ritenendo che nei suoi confronti non vi siano indizi sufficienti.